I carabinieri della Stazione Roma Aventino hanno messo fine alle scorribande di un gruppo di cittadini sudamericani, diventati l’incubo dei turisti, che da qualche tempo avevano messo in atto diversi furti sulle auto in sosta, mentre le ignare vittime erano intente a visitare le bellezze storiche del quartiere Aventino.
A seguito di alcune segnalazioni di furto e dopo aver effettuato numerosi appostamenti, i carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, tre cittadini cileni, di 28, 35 e 37 anni, e denunciato un quarto che è riuscito a darsi alla fuga durante il blitz, ma è stato comunque identificato e per il quale sono già in corso le ricerche.
I quattro, con spregiudicata scioltezza, si muovevano a bordo di autovetture noleggiate al momento, cercando tra le auto in sosta le più appetibili e prediligendo quelle con targa straniera e con bagagli custoditi a bordo, colpendo in pochi istanti per poi volatilizzarsi senza lasciare tracce.
Gli obiettivi preferiti del gruppo erano i veicoli degli NCC, auto a noleggio con conducente, tipicamente utilizzati per tour turistici della Capitale.
Il tempo di ammirare la veduta capitolina dal Giardino degli Aranci o di scorgere la cupola di San Pietro dalla serratura di P.zza Cavalieri di Malta, che gli sconcertati turisti pativano l’amara sorpresa di non trovare più valige, computer, borse ed ogni bene lasciato in auto.
La banda, una volta individuato il veicolo lasciato incustodito, mettevano in atto il loro rodato piano: due uomini facevano da palo ai lati della strada, sempre in contatto telefonico, mentre il terzo con incredibile rapidità apriva la vettura, forzandone la serratura e svuotandola di ogni bene, con il quarto rimasto alla guida della loro auto, pronta a ripartire.
E proprio mentre tentavano di mettere in atto l’ennesimo furto, i quattro cileni venivano sorpresi e bloccati dai carabinieri. Uno di loro è stato “pizzicato” con un cacciavite in mano mentre stava per aprire l’auto di turisti francesi.
Messi in salvo i bagagli dei visitatori, i militari perquisivano gli arrestati, rinvenendo e sequestrando diversi arnesi da scasso.
Accusati di furto aggravato in concorso, gli arrestati venivano portati in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo, con il complice denunciato a piede libero.