Gli studenti tornano in piazza con gli “Stati generali dello sfruttamento” insieme universitari, tirocinanti, ricercatori precari, riders, specializzandi. Le universita’ bloccano la didattica per il riscatto dell’universita’ pubblica. 50 Cortei ed iniziative in tutto il Paese. “Con le mobilitazioni di oggi le tute blu sono tornate, intendiamo costruire gli stati generali dello sfruttamento in contrapposizione a quelli dell’alternanza lanciati dalla Ministra Fedeli il 16 dicembre”, dichiara Francesca Picci, Coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. “Le risposte del MIUR sono insufficienti: vogliamo subito uno Statuto degli studenti in alternanza che garantisca percorsi di qualita’ e totalmente gratuiti per gli studenti. Abbiamo consegnato al Miur, ‘Ministero Italiano Umiliazioni e Ricatti’ le patatine fritte che ogni giorno ci spacciate per formazione obbligatoria”, ha aggiunti Picci.
“Con le mobilitazioni di oggi le tute blu sono tornate, intendiamo costruire gli stati generali dello sfruttamento in contrapposizione a quelli dell’alternanza lanciati dalla Ministra Fedeli il 16 dicembre. – dichiara in una nota Francesca Picci, Coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti -. Le risposte del MIUR sono insufficienti: vogliamo subito uno Statuto degli studenti in alternanza che garantisca percorsi di qualità e totalmente gratuiti per gli studenti. Abbiamo consegnato al Miur – ‘Ministero Italiano Umiliazioni e Ricatti’ le patatine fritte che ogni giorno ci spacciate per formazione obbligatoria.” “Anche gli universitari sono scesi in piazza contro i tirocini sfruttamento e una formazione sempre più precaria. Con noi universitari ci sono anche gli aspiranti insegnanti che rivendicano una retribuzione dignitosa e certezze per il futuro – aggiunge Andrea Torti, Coordinatore nazionale di Link Coordinamento universitario -. Siamo in piazza con docenti, ricercatori precari e dottorandi per il riscatto dell’università pubblica, oggi blocchiamo gli Atenei con iniziative che si protrarranno anche questo pomeriggio. Pretendiamo maggiori finanziamenti, assunzioni e garanzie di diritto allo studio.” “Questo governo prende in giro tutti, provando a contrastare la disoccupazione giovanile aumentando l’età pensionabile. E’ un paradosso! Nel nostra Paese non vi è alcuna speranza di futuro siamo costretti o ad emigrare o ad accettare lavoro povero – dichiara Martina Carpani, coordinatrice Rete della Conoscenza – . Le nostre esperienze sono la cartina di tornasole di un intero sistema di riduzione dei costi del lavoro fondato sul lavoro gratuito, sottopagato.. Per questo in piazza con noi ci sono i precari della ricerca, i riders e molti di coloro che sopportano ogni giorno ingiustizie. Siamo al fianco anche dei lavoratori di Amazon in sciopero per il black friday.”