Un sondaggio dà Zingaretti al 37% mentre a destra Pirozzi non si ritira dalla competizione 

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Sergio Pirozzi
Sergio Pirozzi

Ieri l’ex Cavaliere risorto ha riunito ad Arcore le tre anime del centro destra che i sondaggi quotano nel seguente ordine di consensi: Forza Italia, Lega (ormai senza Nord) e Fratelli d’Italia. Mancava la cosiddetta ‘quarta gamba’ rappresentata da Lupi, Fitto, Cesa ed altri di cui Salvini non voleva neppure sentir parlare, ma che dopo l’incontro con Berlusconi sembra che Matteo abbia ingoiato come quarta componente della coalizione.

Sulla spartizione dei seggi si deciderà domani presso la sede della Lega in via Bellerio e lì si dovrebbero decidere anche le candidature per la Lombardia, dopo la rinuncia del governatore Maroni, e quella del Lazio.
Qui, un sondaggio di Winpoll rilanciato questa mattina da Termometropolitico, vede il governatore uscente Nicola Zingaretti (Pd), in testa con il 37,6% dei consensi, la candidata M5S Roberta Lombardi, con il 29,3% e poi il 21,5% per una eventuale candidatura di Maurizio Gasparri per il centrodestra unito. Ad altri candidati, fra i quali Sergio Pirozzi, andrebbero l’,11,7% delle preferenze.

Non avendo ancora contezza degli altri candidati in lizza potremmo supporre che quell’11%, o giù di lì, possa riguardare proprio il sindaco di Amatrice, quindi se la matematica non è un’opinione, un centro destra unito sul nome di Pirozzi “rischierebbe” di totalizzare quasi il 32%.
Non vogliamo continuare la solfa del fatto che sino ad oggi a sostenerlo è stato Matteo Salvini perché il sostegno, sia pur amicale, è una cosa, l’indicazione ‘vera’ del candidato per il Lazio è altra.

Interessante è comunque la reazione del sindaco di Amatrice che l’Adnkronos batteva questa mattina con un dispaccio. Perché il Pirozzi con una mossa astuta (quanto ironica), dichiara: «L’unica persona per la quale farei un passo indietro volentieri è Giorgia Meloni» la quale ovviamente non ha la minima intenzione a candidarsi come governatrice (al centro destra è già bastata Renata Polverini).
Da questa dichiarazione si evince che il sindaco dello Scarpone, Maurizio Gasparri non lo sosterebbe mai, ma soprattutto che non ha intenzione di accontentarsi di un premio di consolazione con un seggio in una delle due Camere.

Come ormai questa testata va ripetendo da mesi lui, il Pirozzi, corre da solo da almeno 3 mesi e a proposito del premio di consolazione con l’Adnkronos scherza: «L’unico posto sul quale ci potrei pensare è quello di commissario tecnico della nazionale».

Chiusa la parentesi per il centro destra ancora nell’empasse delle decisioni per qualche giorno, la percentuale registrata dal sondaggio per la coalizione di Nicola darebbe la piena agibilità della assemblea della Pisana al governatore, fugando i timori di ingovernabilità, sino ad oggi diffusi, sul risultato di una corsa a quattro (che pure al momento sembra esserci) alla presidenza della Regione.
Resta il fatto che al voto politico e regionale mancano 53 gironi e l’incertezza per la candidatura  del centro destra nel Lazio non giova alla coalizione. A meno che il Cavaliere non sia certo che la corazzata rappresentata dalle sue finanze e dalle sue televisioni sia sempre in grado di affondare gli avversari.
Giuliano Longo

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