China Truck è il nome dell´operazione della Polizia di Stato, diretta e coordinata dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Firenze in corso dalle prime ore dell´alba volta a sgominare un´organizzazione mafiosa cinese, leader in Europa nel campo della logistica e del trasporto delle merci prodotte dalle migliaia di aziende cinesi presenti sul territorio nazionale ed europeo. La lunga e complessa indagine, partita nel 2011 e condotta dalla Squadra Mobile di Prato e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha riguardato un’associazione criminale che si è affermata nel controllo del traffico delle merci su strada, settore imprenditoriale nuovo e diverso dai consueti investimenti cinesi in Occidente (nel campo della ristorazione, tessile, commercio, ecc.,). L’associazione era egemonica nel campo della logistica imposta con metodi mafiosi ed alimentata dagli introiti provenienti da attività criminali tipiche della malavita cinese come estorsione, usura, controllo del gioco d´azzardo, della prostituzione, dello spaccio di stupefacenti. L´organizzazione criminale, composta da soggetti originari dello Zhejiang e del Fujian, operava non solo in Italia ma in tutta Europa e ha affermato la propria supremazia assoggettando aziende di connazionali operanti nello stesso settore a Prato, Roma, Padova, Milano, Parigi, Neuss (Germania), Madrid attraverso la forza dell´intimidazione e della violenza. L´indagine ha portato a ripercorrere, anche sotto la luce del vincolo associativo, episodi violenti avvenuti a Prato e in altre province italiane, e a ricostruire le diverse responsabilità in ordine alla pianificazione dell´attività criminale.
Dopo l’arresto, Zhang è stato condotto nel carcere di Prato, città nella quale l’organizzazione mafiosa diretta dal ‘capo dei capi’ ha il suo ‘quartier generale’ da cui controlla tutte le cosche infiltrate all’interno delle comunità cinesi presenti in Italia e nei maggiori Paesi europei. La mafia cinese ha agito finora, perseguendo i suoi fini illeciti, dietro la copertura delle attività dell’azienda ‘Anda’, specializzata nel settore della logistica e dei trasporti e che di fatto controlla tutto il settore dell’autotrasporto cinese. Il giro d’affari della mafia cinese sgominata dalla polizia è stimato in diverse centinaia di milioni l’anno. “Il capo sono io”, ripeteva continuamente Zhang nelle intercettazioni telefoniche e ambientali condotte per lungo tempo dagli investigatori. “Prima sapevo fare solo il mafioso, ora faccio anche e soprattutto gli affari”, rivendicava il super boss in un’altra delle intercettazioni citate negli atti dell’inchiesta. Secondo gli investigatori, in particolare grazie alle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Prato, diretta da Francesco Nannucci, lo stesso Zhang, accusato di decine di reati, avrebbe imposto dal 2010 una sorta di “pace mafiosa” nella comunità pratese. Dagli inizi del 2000 al 2010 la guerra tra le diverse bande pratesi nella comunità cinese locale aveva fatto registrare, complessivamente, una sessantina di morti.