Per Zingaretti l’autostrada Roma Latina si farà, ma Parisi non ci crede

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L’autostrada a pedaggio Roma Latina torna nell’agenda politica di questa campagna elettorale per le elezioni regionali del Lazio. Un’opera strategica che veniva data per scontata e condivisa sino a pochi mesi fa da tutte le forze politiche ad eccezione dei 5 Stelle  e quanto pare, oggi rimessa in discussione da Liberi e Uguali, la formazione politica che fa capo al presidente del Senato Piero Grasso oggi in coalizione con il governatore del Lazio uscente. 

Sulla realizzazione di questa importante infrastruttura si è concentrata negli ultimi giorni la polemica politica del candidato del centro destra Stefano Parisi che solo qualche giorno fa veniva rassicurato dallo stesso Zingaretti sulla realizzazione dell’opera dopo che già il 19 gennaio aveva dichiarato “credo sia utile e opportuno fare chiarezza sul tema dell’autostrada Roma-Latina e sulle scelte che faremo. Nel confronto con Liberi e Uguali questo punto era stato avanzato con una forte criticità dai suoi rappresentanti. Chiarito nel confronto che il progetto è ora in fase conclusiva della gara e addirittura in assegnazione del progetto, si è convenuto insieme che la Regione andrà avanti, con l’impegno, com’è noto, di affrontare e studiare soluzioni diverse per l’ingresso nella Capitale». 

Ma Stefano Parisi non demorde e fa notare che nel programma del presidente uscente non c’è traccia dell’Autostrada Roma-Latina, “una storia di ordinaria follia”, come la definisce, che dopo 5 anni ancora non vede l’accesso dell’autostrada alla Capitale.  

La verità, insiste Parisi «è che se Zingaretti resterà alla guida della Regione, la Roma-Latina non si farà» mentre in cambio ci sarebbe un accordo con la sinistra-sinistra «per una fantomatica, quanto fantasmagorica metropolitana leggera. Tempi di realizzazione: 20-30 anni. Con buona pace di chi è costretto a viaggiare, o spostarsi per lavoro, su una delle strade più brutte e pericolose d’Italia, mettendo a rischio la propria vita come sa bene chi attraversa la Pontina». 

Quello che nella foga della polemica elettorale sfugge a Parisi è che dopo aver superato positivamente vari ricorsi in diversi livelli di giudizio, ora occorre attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato e questo sottolinea il Governatore, «non per responsabilità della politica, ma questa volta di confronto tra le imprese» che in questi anni hanno dato luogo ad un contenzioso infinito. 

Giuliano Longo

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