Anni di violenze fisiche e psicologiche: una 73enne salvata dal marito aguzzino

Urla, pianti, bastonate e una frattura del femore: i vicini chiamano le forze dell'ordine all'ennesima lite di una coppia

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Ha avuto fine, con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Torpignattara, lo stato di sevizie e schiavitù nel quale era finita una 73enne, ad opera del proprio marito.

L’uomo, dedito all’abuso di alcool, da anni ingiuriava la donna e l’aggrediva con calci e pugni, soprattutto quando questa si rifiutava di avere rapporti sessuali con lui.

La vittima ha raccontato agli agenti, diretti da Giuseppe Amoruso, intervenuti a seguito delle chiamate dei vicini richiamati dalle urla e dai pianti dell’anziana donna, di una condizione che si protraeva ormai da diversi anni.

Il doloroso racconto della stessa ha permesso di ricostruire un passato fatto di continue violenze fisiche e psicologiche: più volte presa a bastonate  – anche in strada  – per futili motivi o lasciata fuori casa sotto la pioggia.

Eclatante l’ultimo episodio subito dalla 73enne quando, a seguito dell’ennesima aggressione da parte del marito, che l’aveva scaraventata con forza a terra procurandole la frattura del femore, l’ha lasciata così dolorante e sofferente senza richiedere i soccorsi.

L’aguzzino, per nutrire la donna, immobilizzata sul divano, le lanciava qualche pezzo di pane. Al termine delle indagini da parte degli agenti, la Procura di Roma, ha emesso un’ordinanza di cautelare in carcere e, dopo la notifica, per l’uomo si sono aperte le porte di Regina Coeli.

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