Pirozzi: “Tutti i consiglieri d’opposizione dal notaio per sfiduciare Zingaretti”

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“Il piano anti-Zingaretti nel Lazio: dimissioni di massa e nuovo voto”, così titolava questa mattina Il Messaggero con tanto di richiamo dell’articolo in prima pagina nazionale.

L’operazione messa in piedi da Sergio Pirozzi e dalla Lega di Salvini prevede che i 26 consiglieri alla Pisana si rechino dal notaio per dare le dimissioni facendo mancare a Zingaretti la maggioranza con relativo scioglimento del Consiglio Regionale e rinvio alle urne. 

Sempre secondo il Messaggero anche Stefano Parisi e Roberta Lombardi starebbero valutando la fattibilità, ma soprattutto la convenienza di riandare ad elezioni di qui a due mesi, come d’altronde prevede lo statuto della Pisana se Zingaretti venisse invece bocciato in Aula anziché dal notaio.

Il sindaco di Amatrice è pronto a dare l’annuncio del ribaltone in conferenza stampa con l’approvazione di Matteo Salvini che peraltro lo aveva sostenuto sino all’ultimo mese prima delle elezioni, salvo poi mollarlo quando fu scelto Parisi.

A ben vedere un altra prova di forza del ‘lumbard’ nei confronti di Berlusconi con il quale i rapporti vanno palesemente deteriorandosi. 

Insomma, un bello scoop giornalistico che punta i riflettori sul sindaco di Amatrice che dopo la deludente prova elettorale era uscito dai fasci di luce mediatici.

Con questa che appare come una’provocazione’ Pirozzi intende  «scoprire tutte le carte e vedere chi veramente era d’accordo con chi…. L’idea è partita da me, lo confermo  il piccolo sindaco di Amatrice che vuole scoperchiare il banco, proprio perchè non ha nulla da nascondere e neanche nulla da pretendere.» Inoltre, ammette Pirozzi  «un’iniziativa di questo gente avrebbe effetti anche al livello nazionale, perchè si pone una questione delicata in tema di alleanze tra le forze politiche» con evidente riferimento al ruolo di Matteo Salvini anche in questa vicenda in salsa laziale. Lui ha già trovato il notaio quindi chi non andrà a firmare sarà accusato di inciucio e innominabili interessi. 

Per ora “la prova finestra” dell’onestà non ha trovato sponda dalle parti di Parisi che nega di aver avuto   alcun contatto con Pirozzi definendo la notizia “fantascienza”. Ne pare abbia particolarmente solleticato i 5Stelle con la sindaca Raggi che proprio oggi affronta un primo incontro con Zingaretti per verificare i problemi della Capitale. 

Resta inteso che se dal notaio non ci andassero tutti i favorevoli rinuncerebbero all’impresa mantenendo le loro poltrone alla Pisana.

In attesa di eventuali sviluppi  tirano un sospiro di sollievo i 51 eletti a 7.000 euro mese netti di compenso, molti dei quali debbono ancora coprire le spese della loro campagna elettorale. 

Se poi l’intenzione è quella di trasformare  la Pisana in un Vietnam di ingovernabilità c’è sempre il dubbio che Zingaretti mantenga la Parola. « Se la situazione in mancanza di maggioranza fosse ingovernabile sono pronto a dimettermi e a sciogliere il Consiglio» ha affermato.Così l’anatra zoppa (senza maggioranza assoluta in consiglio) potrebbe trasmigrare verso altri lidi quali la “rigenerazione” del Pd.

Comunque vada a finire  Pirozzi vorrebbe presentarsi come ‘il cavaliere della valle solitaria’   contro gli inciucioni di ogni ordine e grado. Che è un po come dire ‘molti nemici molto onore’.

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