Il primo trapianto di fegato con organo ‘ricondizionato’ mediante perfusione ipotermica. L’operazione è stata portata a termine all’ospedale S.Camillo-Fornalinini di Roma dall’equipe del reparto di Chirurgia generale e trapianti d’organo del Poit (Polo ospedaliero interaziendale dei trapianti) diretta da Giuseppe Maria Ettorre. L’organo è stato prelevato dall’equipe del Poit e successivamente, mediante una delicata preparazione chirurgica dei vasi epatici, inserito nella macchina di perfusione ‘Liver Assist’ all’interno del quale è stato sottoposto a perfusione ipotermica per 5 ore. “Attraverso questa attività di ricondizionamento ‘ex vivo’ la qualità dell’organo viene migliorata permettendo di ottenere la validazione per poterlo trapiantare. Il trapianto di fegato – sottolineano i medici – ha avuto un ottimo esito con ripresa funzionale immediata dell’organo. E’ la prima volta che nel Lazio viene realizzato un trapianto con questa tecnica di ricondizionamento epatico. Grazie a questa tecnologia sarà possibile in futuro poter ‘recuperare’ degli organi, migliorarli e trapiantarli”.
“Questo trapianto – spiega Ettorre – è frutto di un gioco di squadra di chirurghi, anestesisti, infermieri che sono stati impegnati per circa 15 ore per arrivare a centrare l’obiettivo dell’organo ricondizionato. Un ringraziamento particolare va al Cnt e al Centro regionale trapianti del Lazio che hanno contribuito alla realizzazione del trapianto”. “Un risultato eccellente – afferma Fabrizio d’Alba, direttore generale dell’azienda S.Camillo-Fornalini – e non solo perché riconosce il lavoro dell’equipe del Poit che da tempo sta investendo risorse e professionalità per portare anche a Roma questa tecnologia. Una metodica che potrà essere d’aiuto per tutti i centri trapianti, permettendo di accorciare il gap – ancora troppo grande – tra pazienti in attesa di un trapianto e numero di organi disponibili”.