“In questo periodo sono molto impegnato a finire un progetto sui trapianti per la mia Università e non riesco proprio a ritagliare del tempo perchè abbiamo delle scadenze cliniche importanti e ravvicinate”.
Così l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, interpellato dall’agenzia Dire per un’intervista sugli arresti di questa mattina relativi al progetto stadio della Roma a Tor Di Valle.
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Promesse di denaro, con soldi in contanti coperti con fatture per operazioni inesistenti, e poi consulenze legali. Sarebbe questo “l’arsenale classico dei corruttori” individuato dalla Procura di Roma nell’inchiesta sul progetto dello Stadio della Roma contestato all’imprenditore Luca Parnasi e a uomini del suo gruppo.
Dalle indagini della Procura di Roma emergerebbe una erogazione di 25 mila euro, falsamente fatturata per una campagna pubblicitaria non avvenuta, a beneficio di Adriano Palozzi, vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio, eletto con Forza Italia. A Michele Civita, consigliere regionale Pd ed ex assessore della giunta di Nicola Zingaretti con delega all’Urbanistica, sarebbe stata promessa l’assunzione del figlio in una delle societa’ riconducibili al gruppo di Parnasi. Mentre al capogruppo dei 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, sarebbe stato promesso un progetto di restyling del lungomare di Ostia, territorio dal quale lui proviene proviene. Infine a Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia in Assemblea Capitolina, sarebbe stata promessa una somma in contanti non quantificata. Mentre al funzionario comunale Daniele Leoni sarebbero andati 1.500 euro a beneficio di una fondazione.