Stadio Roma, consulenze e assunzioni: ecco il nodo della corruzione secondo la procura

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Promesse di denaro, con soldi in contanti coperti con fatture per operazioni inesistenti, e poi consulenze legali. Sarebbe questo “l’arsenale classico dei corruttori” individuato dalla Procura di Roma nell’inchiesta sul progetto dello Stadio della Roma contestato all’imprenditore Luca Parnasi e a uomini del suo gruppo.

Dalle indagini della Procura di Roma emergerebbe una erogazione di 25 mila euro, falsamente fatturata per una campagna pubblicitaria non avvenuta, a beneficio di Adriano Palozzi, vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio, eletto con Forza Italia. A Michele Civita, consigliere regionale Pd ed ex assessore della giunta di Nicola Zingaretti con delega all’Urbanistica, sarebbe stata promessa l’assunzione del figlio in una delle societa’ riconducibili al gruppo di Parnasi. Mentre al capogruppo dei 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, sarebbe stato promesso un progetto di restyling del lungomare di Ostia, territorio dal quale lui proviene proviene. Infine a Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia in Assemblea Capitolina, sarebbe stata promessa una somma in contanti non quantificata. Mentre al funzionario comunale Daniele Leoni sarebbero andati 1.500 euro a beneficio di una fondazione

In particolare, secondo quanto accertato dai magistrati, Parnasi aveva promesso a Luca Lanzalone promesse di consulenze per il suo studio legale pari a circa 100 mila euro e aveva garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio a Roma. All’ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, in cambio dell’asservimento della sua funzione, il gruppo Parnasi aveva promesso l’assunzione del figlio in una delle societa’.

La conferma di quanto fosse sistemico il metodo corruttivo seguito da alcuni degli indagati dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, secondo i pm capitolini, arriva dal tentativo di “esportarlo”. In un’occasione, ad esempio, gli uomini dell’imprenditore Luca Parnasi hanno provato a offrire una casa all’assessore comunale all’Urbanistica di Milano Pierfrancesco Maran, ma il diretto interessato ha respinto l’offerta dicendo “Qui non si usa”.

Operazione Rinascimento e’ il nome dell’indagine che ha messo in evidenza “Una sistema a volte messo in atto al prezzo di una corruzione pulviscolare” ha detto il procuratore aggiunto Paolo Ielo nel corso della conferenza stampa che si e’ svolta in procura. Gli atti di corruzione riguardano promesse di finanziamento, assunzione di parenti e promesse di progetti mentre i reati contestati vanno dall’associazione a delinquere all’emissione fatture false, corruzione e illecito finanziamento. Le intercettazioni ambientali, eseguite negli uffici romani di Parnasi, hanno avuto inizio nel 2017. Per quel che riguarda Luca Lanzalone all’attenzione dei magistrati le consulenze al suo studio per un valore di 100mila euro, incarichi che sarebbero stati conferiti svolgendo il ruolo di consulente per il comune nella trattativa sul progetto. Un funzionario pubblico di fatto in quel momento anche se non percepiva stipendio dal comune. Per quel che riguarda Adriano Palozzi, secondo chi indaga “avrebbe ricevuto 25mila euro a fronte di fatture inesistenti”, mentre Michele Civita “si sarebbe limitato a chiedere l’assunzione del figlio in una delle societa’ di Parnasi”. Per quel che riguarda il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, “si sarebbe fatto preparare un progetto di restyling del lungomare di Ostia da rivendersi politicamente”.

“Un metodo corruttivo come asset di imprese, emerge dalle intercettazioni un forte investimento della politica da parte di alcuni soggetti per una parte lecita e un’altra illecita” ha spiegato Ielo. Il procuratore ha ripercorso la storia ricordando come “tutto ha inizio nel gennaio 2017 quando in Campidoglio si parla di rischio di risarcimento danni in caso di revoca della delibera Caudo, prima delibera sullo stadio. Escluso da Ielo il coinvolgimento dalla Roma calcio e della sua dirigenza mentre ha voluto ricordare che non dipende dalla procura l’eventuale stop al progetto dello stadio.

I fatti restano tutti da chiarire.

L’Anac, a quanto si apprende, ha fatto richiesta degli atti relativi all’inchiesta per corruzione nelle procedure per la realizzazione del nuovo stadio di Roma, per valutare eventuali profili di sua competenza. Contatti ci sono stati questa mattina tra il presidente dell’Autorita’, Raffaele Cantone, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, a seguito dei quali e’ stata avviata la procedura per la trasmissione dei documenti relativi alle indagini.

 

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