“Nel futuro di questa citta’, certo, ci sara’ lo stadio della Roma. Se la procedura, come crediamo, risulta corretta, potra’ andare avanti. Abbiamo deciso di riverificare alcuni passaggi nodali, perche’ i cittadini hanno diritto a delle risposte su quanto sta succedendo in questi giorni. Nessuna parte della procedura in questo momento sembra minimamente toccata dai problemi di cui leggiamo sui giornali, se questo sara’ confermato noi andremo avanti”. Lo dice l’assessore all’Urbanistica di Roma Luca Montuori.
Nessuna procedura illecita sarebbe stata riscontrata anche nel finanziamento alla politica.
“Soldi a politici piccoli o grandi fatti arrivare attraverso fondazioni, associazioni e persino a onlus. Insomma: quello che emerge dall’ultima inchiesta romana mostra ancora la volta la necessita’ di regolamentare il finanziamento alla politica”. Lo afferma il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, in un’intervista a Repubblica in cui sottolinea la necessita’ di “bilanci chiari e certificati” anche per le fondazioni e le associazioni politiche. “Il finanziamento pubblico e’ stato abrogato in modo molto frettoloso, senza introdurre un contrappeso all’inevitabile ruolo che avrebbero avuto le sovvenzioni dei privati”, osserva Cantone. “Inoltre erano stati previsti meccanismi di controllo solo sui bilanci dei partiti tradizionali, mentre gia’ nel 2013 esistevano fondazioni e associazioni che raccoglievano fondi per i politici”. “Il presidente del Consiglio Conte ha detto di volere intervenire su questo fronte e su quello delle lobby: un’indicazione molto positiva, perche’ il tema e’ sul tavolo da tantissimo tempo e non puo’ piu’ essere eluso”, evidenzia Cantone, secondo cui “il condizionamento dell’economia sulla politica attraverso finanziamenti opachi o illegali e’ un elemento centrale in tutto l’Occidente”. Parlando dell’inchiesta sullo stadio, “l’elemento piu’ allarmante e’ la figura del facilitatore, che era emersa gia’ in altre indagini, ma qui viene addirittura paragonato a Mister Wolf di Pulp Fiction: una figura letteraria diventa concreta e viene chiamata a risolvere i problemi dello stadio. Una figura esterna che introduce un’ambiguita’ nel rapporto tra ente pubblico e privati”, commenta Cantone. “Fermo restando la presunzione di innocenza, il ruolo di Lanzalone ricorda quello di Odevaine in Mafia Capitale: una figura chiamata a partecipare a tavoli tecnici, in cui invece si prendono le vere decisioni”.