I migranti della Dicotti ospiti a Rocca di Papa con quei fondi che Salvini vuole tagliare

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È stato lo stesso Papa Francesco, al ritorno dal difficile viaggio a Dublino, ad affermare solennemente che i migranti della Diciotti accolti dalla Chiesa saranno “integrati”. E ha precisato con una battuta: “Io non ho messo lo zampino, lo zampino lo mette il diavolo”.

“Quello che ha fatto il lavoro col ministro dell’Interno è stato padre Aldo (Buonaiuto, ndr), e la Conferenza Episcopale. Il cardinale Bassetti era qui ma per telefono guidava l’operazione” e “padre Maffeis negoziava con il ministro”. Il papa ha poi spiegato che i migranti “vanno a ‘Mondo Migliore‘, a Rocca di Papa, saranno accolti lì, cominceranno a imparare la lingua e ad essere migranti integrati”.   

Già, ‘Mondo Migliore“, un Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas) che si trova a sud di Roma sulla via dei Laghi, in precedenza centro congressi religioso, oggi è una struttura  nuova e di alta qualità molto buona rispetto alla media italiana, ma è adatta come struttura temporanea e non a lungo termine, come gli Sprar, perché piuttosto isolata.

Il passaggio dal 2016 di Mondo Migliore da Hub a CAS Special ha creato sia un cambiamento nella varietà degli ospiti sia nei tempi di permanenza, ma in media  la presenza nel centro è di 400 persone, prevalentemente eritrei e siriani, anche se il continuo ricambio dovuto alla relocation fa segnare anche picchi oltre i 450, comunque sempre al di sotto della capienza massima di 600. Quindi il centinaio di migranti che la Conferenza episcopale italiana ha dirottato a Rocca di Papa ci stanno benissimo.

Insomma tutto bene quel che finisce bene soprattutto per quei poveretti costretti a vivere giorni e giorni su una nave in condizione precarie. Un po’ meno bene per la canizza strumentale che il ministro Salvini ha sollevato, un vero bluff.

Perché Mondo Migliore apre il 26 Giugno 2016 come Hub e, con una proroga del dicembre 2016, è rimasto tale fino ad aprile 2017. Poi è diventato un CAS, Centro di Accoglienza Straordinaria, fino ai primi di ottobre in cui è diventato un CAS Special destinato alla Relocation, vincendo un regolare bando della Prefettura di Roma.

Nè poteva essere altrimenti perché i CAS ad oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza. Tali strutture sono individuate dalle prefetture, in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere, secondo le procedure di affidamento dei contratti pubblici, sentito l’ente locale nel cui territorio la struttura è situata. La permanenza dovrebbe essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento del richiedente nelle strutture seconda accoglienza.

Quindi i Cas sono finanziati da quei fondi per l’immigrazione che Salvini vuole tagliare al più presto, anche se agli italiani non dice che anche i migranti della Dicotti sono di fatto a carico dei contribuenti as usual, e non della Conferenza Episcopale.

In apparenza tutti fanno bella figura (a parte l’Europa ovviamente). Il duro Salvini, la Chiesa buona, i grillini umanitari, la sinistra buonista ecc., solo che contrariamente a quanto affermato dal Papa, “lo zampino” ancora una volta ce lo mette qualcuno, il solito contribuente italiano come ormai succede da anni senza tanti clamori.

Giuliano Longo

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