Pd al congresso, muro dei renziani. Zingaretti: «Schifezze contro di me»

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La tregua nel Pd è già finita e in vista del congresso si accende la polemica. A innescarla l’ultima intervista a Repubblica di Zingaretti in cui il governatore del Lazio (e candidato alla segreteria) “non esclude una alleanza politica con Macron” in vista delle prossime europee. Ma poi chiarisce: “Escludo invece di fare come Macron. La nostra storia e il nostro futuro non si può infilare dentro a quel modello elitario, repubblicano ma rappresentativo dei piani alti della società francese”.

Una posizione, insieme ad altre affermazioni sulla necessità di recuperare l’elettorato di sinistra finito tra le braccia del M5s e all’idea di ipotizzare un nome diverso per il Pd, che accendono il fronte renziano che sui social ha dato il via alle “ostilità”.

Contro il governatore del Lazio si registra, per tutta la giornata, una pioggia di critiche renziane (“Famose male”, twitta Roberto Giachetti, “no ai falsi miti del Pds”, chiosa su Fb Luigi Marattin). Tanto che la responsabile Comunicazione Marianna Madia interviene per invocare una moratoria del dibattito social: “Rischiamo il ridicolo”.

LA DIFESA DI ZINGARETTI

“Sui social iniziano a circolare delle card contro di me che stravolgono le cose che sto dicendo. Sono delle schifezze. Ma se pensano di mettermi paura si sbagliano”. Lo scrive il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti su facebook. “Noi non ci fermiamo, ma andiamo avanti con piu’ forza di prima. Io mi impegnero’ per un congresso delle idee e della passione, non dell’odio e del rancore. Per cambiare e per dare all’Italia e all’Europa un futuro diverso”, aggiunge Zingaretti. Nelle scorse ore sono state pubblicate su facebook dei post di contestazione di Zingaretti, ispirati a gruppi che si rifanno a posizioni di ‘ortodossia renziana’, che attribuiscono al presidente della Regione Lazio una supposta vicinanza al “pentafascismo” grillino.

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