Non una provocazione ma un episodio grave che dimostra le falle esistenti nei sistemi di sicurezza nel trasporto metropolitano di Roma. Lo afferma il Codacons, commentando il caso del rapper che si è introdotto nella cabina di guida di un convoglio della metropolitana, rimanendoci per diverse fermate senza che nessuno si accorgesse di nulla.
“Crediamo ci siano gli estremi per un intervento della magistratura – spiega il presidente Carlo Rienzi – E’ necessario capire come sia possibile eludere con tanta facilità la vigilanza all’interno delle stazioni della metro della capitale ed introdursi nelle cabine di guida senza che nessuno intervenga. La sicurezza dei passeggeri, specie in un momento delicato come quello attuale a causa del rischio terrorismo, dovrebbe essere garantita in modo totale, e al contrario si registrano falle ed omissioni che avrebbero potuto avere conseguenze ben più gravi se al posto del rapper ci fosse stato un criminale a bordo del convoglio”.
Per tale motivo invitiamo la Procura di Roma ad aprire una indagine sul caso accertando i fatti ed individuando i responsabili che hanno messo a repentaglio l’incolumità degli utenti – conclude il Codacons.