L’ecopascolo resta nel recinto. Il progetto che prevede per due anni l’utilizzo delle pecore per “lo sfalcio” dell’erba in alcuni parchi ed aree verdi della Capitale, con tanto di protocollo firmato tra il sindaco Raggi e la Coldiretti Lazio lo scorso 23 maggio, non solo e’ fermo al palo ma non c’e’ certezza sulla sua partenza. Il direttore della direzione Tutela ambientale e Benessre animale, Rosalba Matassa, nel rispondere a un’interrogazione di Svetlana Celli, capogruppo in Campidoglio della Lista civica ‘Roma torna Roma Giachetti Sindaco’ in poche righe lo scorso 12 settembre sintetizza cosi’ la fase di stallo: “In relazione all’interrogazione in oggetto riguardante il progetto eco pascolo per la manutenzione delle aree verdi, relativamente alle attribuzioni dipartimentali, si comunica che il Dipartimento Ambiente sta verificando la fattibilita’ del progetto valutandone gli aspetti sanitari e logistici. Qualora venga stabilita la fattibilita’ verra’ implementato un progetto pilota”. Insomma, nessuna menzione dei 20 parchi di periferia previsti dall’accordo ma solo l’ipotesi di un eventuale progetto pilota.
Svetlana Celli, nella sua interrogazione rivolta all’assessora Pinuccia Montanari e alla sindaca Virginia Raggi lo scorso 26 giugno, aveva invece chiesto di sapere “quali sono i parchi e le aree verdi interessate dal progetto ecopascolo e se sono state gia’ avviate le procedure pubbliche per l’individuazione dei soggetti ai quali affidare le aree; se all’interno delle aree verdi interessate e’ prevista la realizzazione di strutture a servizio del personale dedito alla pastorizia e se sono previste strutture dedicate alla mungitura e al ricovero degli animali nelle ore notturne; quali sono le iniziative che si intendono adottare per evitare che le greggi di ovini al pascolo, entrino in contatto con i cittadini che normalmente utilizzano i parchi per svago o a fini sportivi e ricreativi”.