All’indomani dell’annuncio della demolizione e ricostruzione di un tratto di 400 metri del viadotto di via dell’Aeroporto, tra i residenti ed i pendolari di Fiumicino ed Ostia montano preoccupazioni ed interrogativi. Tra i social, tanti quesiti sui tempi, ancora incerti, e sul fatto se la viabilita’ alternativa che sara’ messa in cantiere, entro 45 giorni, ridurra’ l’impatto negativo legato alla chiusura del viadotto, da venerdi’ scorso gia’ con restrizione ad una carreggiata, e se si verifichera’, giocoforza, un rischio congestione viaria all’interno della stessa citta’ di Fiumicino, per via dei flussi di auto da e per Ostia. A Fiumicino le opposizioni, intanto, si fanno carico di interrogativi: “Con la chiusura e’ un dramma e la citta’ e l’economia rischiano di morire – afferma la vice presidente del Consiglio comunale, Federica Poggio (Gruppo Misto) – Che la sicurezza sia assolutamente prioritaria non ci piove, ma non si capisce come mai solo a Fiumicino si continuino a chiudere ponti e viadotti. Prima il Ponte della Scafa, ora il viadotto. Ma perche’ non si e’ intervenuti prima, realizzando nuove strade di collegamento? Chiediamo un consiglio comunale straordinario”. La Lega chiede alla Asl “l’immediata implementazione di punti di primo intervento” e suggerisce per Fiumicino “una Ztl su ponte Due Giugno dalle 16 alle 20, a tutela dei cittadini”. Infine, il M5S Lazio, in una nota, rileva che “a circa un mese dall’audizione in Commissione Trasporti e dalle rassicurazioni ricevute da Astral circa i viadotti di sua competenza, veniamo a scoprire come uno di questi sia in condizioni talmente pessime da dover essere demolito. Crediamo sia il caso che Astral venga di nuovo in Commissione Trasporti e ci spieghi cosa non ha funzionato. Il nostro primo obiettivo sara’ assicurarci che le misure adottate da Astral garantiranno non solo l’incolumita’ dei cittadini di Fiumicino e di tutti i pendolari che attraversano questo sfortunato tratto viario, ma che non verra’ pregiudicata la viabilita’, rendendo invivibile il territorio”.