Scuola, studenti con maschere di Dalì: corteo diventa “La casa di carta”. Salvini: «Bruciare manichini fa schifo»

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Maschere di Salvador Dalì per gli studenti in corteo a Roma. I manifestanti hanno messo in atto un singolare flash mob evocando la fortunata serie, ‘La Casa di Carta’. Il riferimento, è la lotta al sistema e al potere che i protagonisti della produzione targata Netflix, portavano avanti con la loro rapina in banca.

Sullo sfondo, anche in questo caso e sempre in riferimento alla serie, le note di ‘Bella Ciao’. Ad accompagnate il flash mob anche lo striscione con la scritta, ‘Cambiamento non è repressione ma fondi all’Istruzione’.

‘Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città’ e ‘contro la scuola dei padroni, 10, 100, 1000 occupazioni’. È da poco partito il corteo degli studenti contro i tagli del Governo al comparto istruzione. I manifestanti, trainati dalle note di ‘Welcome to the jungle’ dei Guns’n Roses, stanno percorrendo via Marmorata in direzione del ministero dell’Istruzione.

Tra applausi ai Vigili del Fuoco, durante il passaggio davanti al Comando di via Galvani, sventolio di bandiere rosse, accensioni di fumogeni e l’immancabile Bella Ciao, si sta consumando il primo sciopero degli studenti di questo anno scolastico. Principale bersagli dei ragazzi, ovviamente, i pezzi grossi del Governo: dal premier Conte, al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Ma soprattutto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Il vicepremier – ha detto un manifestante dal megafono – ha appena dichiarato che chi scende in piazza e’ un futuro disoccupato. Cosa gli rispondiamo?”. Non si sono fatti attendere i cori di risposta, “odio la Lega” e “Salvini vaff…”, i piu’ gettonati.

Con il coro ‘Lega ladrona, Roma non perdona’, sta per concludersi nella Capitale la manifestazione degli studenti contro il Governo e i tagli al comparto istruzione. Davanti alla sede del Miur a viale Trastevere, gli studenti hanno invitato il ministro Bussetti a ricevere una loro delegazione e hanno rilanciato la protesta anche in occasione della giornata dello Studente il 16 e 17 novembre. “Siamo gli unici che si oppongono a questo Governo- hanno detto i manifestanti davanti al dicastero- non vediamo nessun cambiamento, per questo siamo qui e dobbiamo farci sentire”.

“E poi saremmo io e la Lega a ‘seminare odio’… Questi ‘democratici’ studenti, coccolati dai centro a-sociali e da qualche professore, avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica a scuola e magari di piú attenzione da parte dei genitori. Forse capirebbero che bruciare in piazza il manichino di Salvini, e di chiunque altro, o appenderne ai lampioni le immagini e’ una cosa schifosa. Per ora sono stati identificati e denunciati. Ma, si sa, per loro e’ sempre #colpadiSalvini”. Lo scrive su facebook Matteo Salvini, ministro dell’Interno.

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