Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd) ha approvato la proposta di legge regionale n. 60, con 28 voti a favore 4 contrari, con la quale si riconosce la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive della magistratura, e la pl n. 61, con 20 voti a favore e 15 contrari, relativa al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa. Con queste due leggi, che avevano ottenuto il parere favorevole della commissione Bilancio lo scorso 22 ottobre, la Regione Lazio riconosce propri debiti per un ammontare complessivo di poco più di un milione e mezzo di euro.
In particolare, con la proposta di legge n. 60 si provvede al riconoscimento della legittimità di debiti per un ammontare complessivo pari a euro 597.390,13, riferiti a debiti per spese di parte corrente. Con la proposta di legge n. 61 si provvede al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Lazio derivanti da acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa, per un ammontare complessivo pari a euro 916.751,96, di cui euro 881.283,45 riferiti a debiti per spese di parte corrente ed euro 35.468,51 riferiti a debiti per spese in conto capitale.
Tali importi sono il frutto della ricognizione, dell’individuazione e della quantificazione delle situazioni debitorie sussistenti per le relative fattispecie alla data del 31 dicembre 2017, operata da ciascuna direzione regionale competente mediante l’adozione di appositi provvedimenti amministrativi, in coordinamento con la direzione competente in materia di bilancio. L’approvazione delle pl 60 e 61 rappresenta il tassello finale della chiusura dei consuntivi 2017, approvati dal Consiglio regionale lo scorso 17 ottobre, in vista dell’imminente manovra di bilancio 2019-2020.
Nel corso della sua relazione introduttiva, l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, ha illustrato le modalità di copertura degli oneri derivanti dall’applicazione delle proposte di legge 60 e 61. “Successivamente all’approvazione delle presenti leggi – ha concluso Sartore – le strutture regionali competenti provvederanno all’adozione dei provvedimenti di spesa a valere sulle risorse iscritte nell’ambito dei capitoli di spesa sopra citati, relativi ai debiti fuori bilancio riconosciuti”.
“Il fatto che ci sia stata spesa per acquisti di beni e servizi senza un impegno, benché fossero prevedibili, come vigilanza, facchinaggio, forniture – ha dichiarato Valentina Corrado (M5s) – rappresenta un’anomalia. Per questo motivo annuncio il voto contrario del mio gruppo per la pl 61. Diverso il discorso per i debiti scaturiti da sentenze della pl 60, che invece vanno onorati”. Voto contrario alla pl 61 anche da Giancarlo Righini (FdI), il quale ha auspicato maggiore attenzione per il futuro da parte dei responsabili di Avvocatura regionale e Centrale acquisti, dalle cui direzioni sono scaturiti gran parte dei debiti per l’acquisto di beni e servizi e da Massimiliano Maselli (NcI).