Manifestazioni contrapposte in via Tiburtina, davanti l’ex fabbrica di Penicillina abbandonata da anni e rifugio di alcune centinaia di persone prossimo allo sgombero. Da un lato ci sono circa trenta militanti di Casapound, che chiedono di “sgomberare, riqualificare o abbattere” il complesso e “rimpatriare subito gli immigrati che vivono qui dentro”. Dall’altro ci sono gli oltre 50 attivisti di Asia Usb e movimenti per il diritto all’abitare, che replicano: “Siamo tutti antifascisti”. Un botta e risposta offuscato dal traffico intenso e osservato dagli agenti di Polizia e Carabinieri.
Forte la richiesta di un intervento immediato per liberare lo stabile da parte di Casapound, accompagnato da cori come: “Diritto alla casa, diritto al lavoro, non ce l’abbiamo noi, non ce l’avranno loro”. Da segnalare i saluti romani con braccia tese di alcuni automobilisti di passaggio davanti al presidio.
“Questo luogo va evacuato, requisito dal Comune e si apra un processo per un nuovo progetto che possa sopperire alle mancanze del quartiere come ad esempio la mancanza di case popolari”, sostengono invece i manifestanti scesi in strada contro l’iniziativa di Casapound. Una protesta raccolta dietro lo striscione: “Conversione ex penicillina = 1000 case popolari”.
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