Il patron della Rida di Aprilia, Fabio Altissimi, scrive a Chicco Testa presidente di Assoambiente

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In data 8 novembre Cinquequotidiano.it ha pubblicato un commento ad un articolo di Chicco Testa presidente di Fise Assoambiente, l’associazione che rappresenta a livello nazionale e comunitario le imprese private che gestiscono servizi ambientali, nella quale in sostanza si spezzava una lancia a favore dei termovalorizzatori da anni diffusamente operativi al Nord e a suo avviso carenti proprio nel sud e in particolare nel Lazio.

Soprattutto dopo la chiusura di quello di Colleferro nella cui area dovrebbe venir allocato un nuovo impianto di trattamento a freddo come annunciato dal presidente Nicola Zingaretti. 

Nell’articolo fra l’atro si affermava che «Gli impianti esistenti si concentrano nel centro Nord (sopra Roma), il centro Sud presenta un deficit impiantistico importante. La Sicilia che si permette il lusso di dire no ad un impianto di termovalorizzazione efficiente e sicuro, smaltisce in discarica l’85% dei suoi rifiuti. Il Lazio, che si permette il lusso di «chiudere» un impianto esistente, ha una capacità di incenerimento di 375.000 tonnellate (Colleferro e San Vittore) pari al 12% dei rifiuti urbani (andrebbe al 9% senza Colleferro) ed esporta la maggior parte dei rifiuti prodotti dalla città di Roma (unica Capitale europea che non dispone di uno o più impianti propri). Se Napoli non avesse il termovalorizzatore di Acerra sarebbe in crisi permanente».

A seguito di questo articolo Fabio Altissimi presidente del Cda di Rida Ambiente da tempo operante nel settore dei rifiuti ad Aprilia, ha inviato la seguente lettera al dott. Testa

Dott. Chicco Testa

Presidente Fise Assoambiente

Aprilia, giovedì 8 novembre 2018

Oggetto: “Termovalorizzatori, un tabù sbagliato” (Titolo dell’articolo pubblicato da Corriere della sera, ndr)

Egregio presidente, 

La contatto in riferimento al Suo articolo apparso su “Il Corriere della Sera” il 7 novembre 2016 per manifestare in primo luogo la mia personale stima per il pragmatismo e sì, anche per il coraggio con il quale affronta la tematica delle gravi carenze impiantistiche nel ciclo dei rifiuti che colpisce in particolar modo il centro-sud del nostro Paese. 

La scrivente azienda gestisce un impianto di trattamento biologico/meccanico con la vocazione, prima di tutto al servizio pubblico e all’efficienza dal punto di vista industriale. 

E proprio in questa chiave di lettura della nostra “mission” negli scorsi anni, abbiamo progettato e proposto anche un impianto di discarica controllata  nella vicinanza dei nostri impianti che avrebbe abbattuto i costi di gestione e quindi all’utente finale (proponendo tariffe con riduzioni prossime se non superiori al 50% rispetto all’attuale mercato) oltre a contribuire alla bonifica di una delle tante aree inquinate e mai bonificate della nostra città. 

Nelle scorse settimane, inoltre, abbiamo scritto alla Regione Lazio e al Ministero preposto per chiedere di considerare l’idea di spostare gli impianti di termovalorizzazione da Colleferro (RM) a nostre spese presso un’area da noi gestita riscontrando, ancora prima della formulazione di un qualsivoglia progetto una opposizione frontale e assolutamente aprioristica da parte delle istituzioni locali. 

Sarebbe per me un grande piacere potermi confrontare con Lei a voce su queste ed altre tematiche visto il comune intento (manifestato nei suoi scritti) di sottolineare la grave carenza di impianti e soprattutto di una visione industriale e ambientale pragmatica, legata ai numeri. 

Carenze che sono, in opinione di che le scrive, il principale motivo di maggiori costi economici per il cittadino e ulteriore aggravio anche per l’ambiente che a parole molti dicono di voler tutelare. 

Certo che un nostro confronto sarebbe proficuo, Le porgo i miei più cordiali saluti e attendo un suo riscontro. 

Fabio Altissimi

presidente del Cda di Rida Ambiente

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