Desiree, il Riesame annulla accusa di omicidio: “Non fu stupro di gruppo”

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Cade l’accusa di omicidio che la Procura di Roma e il gip Maria Paola Tomaselli avevano contestato ad Alinno Chima e Brian Minteh, due degli extracomunitari arrestati dalla polizia nei giorni scorsi in relazione alla morte della 16enne di Cisterna di Latina, DesireeMariottini, trovata senza vita in uno stabile abbandonato in via dei Lucani. Lo ha deciso il tribunale del Riesame che, accogliendo in parte le istanze della difesa, ha ritenuto anche che la ragazzina non sia stata vittima di uno stupro di gruppo. Resta in piedi per i due stranieri, oltre alla violenza sessuale commessa singolarmente, l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.

Per domani e’ prevista l’udienza del Riesame per Mamadou Gara, il terzo arrestato nell’ambito delle indagini per al morte della 17enne avvenuta in un’area occupata nel quartiere San Lorenzo di Roma. Sempre domani e’ previsto l’interrogatorio di garanzia del quarto arrestato, un pusher italiano che avrebbe ceduto la dose letale per Desiree.

“Sono contenta per il mio assistito. Alla sua innocenza, anche alla luce delle indagini svolte, ho sempre creduto. Mi dispiace perche’ le indagini condotte in tal modo rischiano di non rendere giustizia a quella povera ragazza”. Lo ha detto l’avvocato Pina Tenga, difensore di Alinno Chima, commentando la decisione del tribunale del Riesame che in relazione alla morte di Desiree Mariottini ha fatto cadere per l’arrestato l’accusa di omicidio.

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