La Corte d’Appello di Roma ha confermato la confisca di beni per 30 milioni per Ernesto Diotallevi, ritenuto dalla procura il referente locale di Cosa Nostra. La confisca era avvenuta il 28 febbraio del 2015 e aveva riguardato quote societarie, immobili a Roma e Olbia, un hotel a Fiuggi, conti correnti e opere d’arte, per un ammontare di 25-30 milioni di euro. Lo scorso primo febbraio la Cassazione aveva annullato un decreto della corte d’appello che aveva disposto il dissequestro del patrimonio di Diotallevi accogliendo un ricorso della procura generale disponendo un nuovo giudizio.