C’è tutto il gruppo del Movimento 5 Stelle nell’aula della Pisana durante la seduta, iniziata dal poco, del Consiglio regionale per discutere la mozione di sfiducia al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Giovedì, dopo le posizioni contrarie alla sfiducia annunciate dal consigliere del gruppo Misto, Enrico Cavallari, e dal coordinatore regionale di Forza Italia, Claudio Fazzone, Lombardi aveva invitato il gruppo a non essere presente in aula ma, dopo le parole di ieri di Luigi Di Maio e Beppe Grillo, le cose sono cambiate. In aula mancano anche Enrico Cavallari e il consigliere di FI, Pasquale Ciacciarelli, all’estero. Presente, invece, Laura Cartaginese (FI), che aveva aderito alla posizione di Fazzone contrario alla sfiducia a Zingaretti per assenza di numeri.
Il capogruppo di Noi con l’Italia, Massimiliano Maselli, quello di Fdi, Fabrizio Ghera, quello della Lega, Orlando Tripodi, e i consiglieri di Lazio 2018 e Fdi, Roberta Angelilli e GianCarlo Righini, hanno chiesto il rinvio della seduta per l’assenza del consigliere di FdI, Pasquale Ciacciarelli, impegnato in Scozia per motivi istituzionali, contestando al presidente del Consiglio, Daniele Leodori, il fatto che la seduta sia stata convocata con meno di 48 ore di anticipo. Leodori ha replicato punto per punto alle questioni: “Quando abbiamo convocato il Consiglio la presidenza non sapeva dell’assenza di Ciacciarelli, abbiamo ricevuto una comunicazione da Ciacciarelli giovedi’ 29 alle 21 (il Consiglio e’ stato convocato nella capigruppo delle 14, ndr) nella quale mi pregava di prendere nota che dal 29 novembre a 3 dicembre sarebbe stato impegnato a Edimburgo per attivita’ istituzionali al Consolato italiano. L’udp non ha autorizzato alcuna missione ufficiale da parte di Ciacciarelli, che tra l’altro non potra’ chiedere eventuali rimborsi proprio perche’ non autorizzata”. Quanto invece al tema delle 48 ore di anticipo per la fissazione della convocazioni, queste “hanno una disciplina chiara e precisa, lo statuto e le regole prevedono una eccezione che e’ quella ‘salvo accordo di tutti i gruppi’- ha proseguito Leodori- e nessuno in capigruppo, rispetto alla convocazione che ho ipotizzato, ha osservato il tema della necessita’ di posticipare per osservare le 48 ore ma addirittura mi e’ stato chiesto di anticipare. Non voglio alimentare polemiche ma nemmeno essere bersaglio di polemiche che non merito. Sul tema delle 48 ore, non e’ accettabile da parte della presidenza che si metta dubbio la correttezza dell’operato”.