Divampa anche la polemica politica dopo il rogo dell’impianto per il trattamento dei rifiuti di via Salaria a Roma di cui i comitati locali chiedono da anni la chiusura. E dove all’alba per domare le fiamme sono intervenute 12 squadre dei vigili del fuoco: per ora sono ignote le cause dell’incendio, a seguito del quale un forte odore acre ha avvolto tutto il quadrante est della Capitale e che è stato avvertito persino in centro. L’amministrazione capitolina ha invitato i cittadini a tenere chiuse le finestre. Si ipotizza che il sindaco di Roma Virginia Raggi firmerà un’ordinanza per la chiusura delle scuole nel raggio di 500 metri dal capannone, anche se le prime misurazioni effettuate da Arpa Lazio nelle tre centraline vicine al Tmb Salario non registrano valori fuori norma per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria . Ma il sindaco finisce comunque al centro delle polemiche.
Virginia Raggi ha lanciato un appello alle altre città del Lazio e alle altre regioni italiane affinché aiutino Roma in questo momento di difficoltà nella gestione dei rifiuti, peraltro alla vigilia del Natale. Ma le opposizioni insorgono. A partire dal Pd. Che chiede che il sindaco riferisca in Campidoglio. Ma che, attraverso esponenti nazionali sollevano la questione più generale della capacità di governo dell’esponente pentastellata, ma anche del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
“Una fumo tossico sta avvolgendo il quartiere Salario e la città di Roma in seguito all’incendio divampato nell’impianto Tmb Salario. Ecco cosa succede quando l’immobilismo e l’inerzia delle istituzioni non affrontano con serietà i problemi. La sindaca Raggi, al di là delle chiacchiere nulla ha fatto per lo smaltimento dei rifiuti nella città, rimandando di continuo ogni decisione, senza una strategia che affrontasse la questione in una visione organica e strutturata. Assente anche il ministro Costa. E i cittadini romani pagano vedono ora la Capitale trasformata nella “terra dei fuochi” dall’incompetenza e l’indolenza degli esponenti M5S” dice la senatrice dem Monica Cirinnà. A cui fa eco Forza Italia. Per la presidente dei deputati forzisti, Mariastella Gelmini “ancora una volta, l’ennesima, viene confermata la dilettantesca gestione dei rifiuti dell’amministrazione Raggi. Il Movimento 5 Stelle chiacchiera tanto, vuole la differenziata al 100%, l’economia circolare, dice ‘no’ ai termovalorizzatori, e poi la Capitale d’Italia brucia e i romani sono costretti a respirare diossina e veleni di ogni tipo.Aspettiamo che il governo nazionale informi il Parlamento su questo ennesimo inaccettabile episodio. Aspettiamo che il vicepremier Di Maio dia un segnale di condanna in merito al lavoro della giunta grillina di Roma: se tace è complice di questo disastro”.
Chiosa su twitter la capogruppo di FI al Senato, Anna Maria Bernini. “Il no ai termovalorizzatori e l’economia circolare dei Cinquestelle sono plasticamente rappresentati dalla nube tossica e maleodorante che sta intossicando Roma per il terribile incendio della discarica di via Salaria. Il Medioevo culturale accende i fuochi, lo straordinario lavoro dei vigili del fuoco li spegne”. Chiede di chiudere l’impianto Loredana De Petris di Leu. “L’incendio al centro di raccolta rifiuti Salario, che di fatto è una gigantesca discarica, corona una lunga vicenda di incuria per l’ambiente e per la salute dei cittadini: che altro deve accadere per dimostrare che tale impianto è estremamente pericoloso? Il Governo deve chiuderlo immediatamente, a tutela della salute dei residenti e dei lavoratori” scrive la senatrice, presidente del gruppo Misto, in una mozione presentata al governo. “Da anni – prosegue la presidente De Petris – gli abitanti di Fidene, Colle Salario e Villa Spada lamentano e denunciano senza che nessuno li ascolti odori nauseabondi e intollerabili. E’uno scenario più che inquietante, denunciato anche nella relazione dell’ARPA Lazio. Quell’impianto avrebbe dovuto essere chiuso già da molto tempo. Mantenerlo anche dopo l’incendio sarebbe una scelta molto grave sia dal punto di vista ambientale e sanitario oltre che da quello sociale. Chiediamo inoltre che sia predisposto e realizzato uno studio in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, avviando indagini epidemiologiche sullo statuto di salute della popolazione residente, e che siano favorite forme di coinvolgimento dei residenti nelle scelte sul futuro dell’impianto Tmb”.
“Ci auguriamo e stiamo lavorando affinche’ gia’ in serata e alla vigilia del picco natalizio di produzione di rifiuti si sia in grado di risolvere il problema. Comunque il Lazio fara’ di tutto per aiutare la Capitale”. Cosi’ il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a margine di una iniziativa al S.Andrea, sul rogo al Tmb Salario. “In collaborazione con l’amministrazione comunale stiamo ascoltando tutti – ha aggiunto – si tratta di ricollocare un quantitativo molto importante di materiale. Siamo gia’ attivi con le altre regioni e l’impiantistica regionale”.