Macellazione clandestina, salute pubblica a rischio e indifferenza delle istituzioni preposte

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Il nostro quotidiano da tempo si sta occupando degli allevamenti di ovini abusivi presenti in gran numero nel nostro contesto urbano.

A seguito di testimonianze dirette abbiamo segnalato questa grave situazione alle autorità  competenti, ma incredibilmente ad oggi non vi è stato alcun intervento .

Dal mese di luglio 2018, quotidianamente, abbiamo raccolto filmati e foto sulla situazione  in cui versano i numerosi ovini e cani maremmani proprio in mezzo a palazzi e a ridosso di una scuola nel quartiere della Cecchignola.

Qui secondo un testimone viene presumibilmente eseguita la macellazione clandestina degli agnellini soprattutto in prossimità delle festività del Natale e della Pasqua con gravi conseguenze sulla salute pubblica viste le condizioni terribili in cui si trovano gli animali a cui un cittadino rumeno che (non è dato sapere con quale funzione  si trovi lì) non fornisce nè acqua, né cibo.

Una signora di quasi 80 anni da 6 anni sfama e disseta i poveri cani e ovini e questa è solo una situazione simbolo di innumerevoli altre.

Il 20 settembre 2018 ho fatto un esposto alla ASL di zona denunciando la situazione, ma i veterinari hanno detto che andava tutto bene.

Il 17 settembre ho sporto denuncia presso i carabinieri forestali del Lazio in cui esponevo la situazione e presentavo una integrazione della stessa dopo essere stata minacciata dal rumeno in evidente stato di ebbrezza che mi costringeva ad allontanarmi.

Il 6 dicembre mi recavo presso il comando dei NAS di Roma per sollecitare un loro urgente intervento e l’11 dicembre integravo la denuncia con un dvd e varie foto con le documentazione di ciò che stava avvenendo. Nel frattempo i 12 agnelli presenti durante il mio blitz, sono stati probabilmente macellati senza che nessuno intervenisse nonostante la mia insistenza.

I veterinari della ASL di zona dopo aver preventivamente avvertito il rumeno della loro prossima visita, come dagli stessi asserito, hanno detto che era tutto in regola.

Per quanto riguarda gli allevamenti urbani di ovini esistono normative ben precise che prevedono un ovile, un pozzo di acqua potabile e uno per le acque nere, un apposito luogo per l’eventuale macellazione con l’obbligo della presenza di veterinari ASL prima, durante e dopo la mattanza degli animali che comunque debbono essere accuditi in modo decoroso. Ebbene li come dai filmati e foto realizzati non vi è nulla di tutto questo. Vi è solo una vecchia signora che quotidianamente sfama e disseta pecore e cani e nulla più. Che ne è della salute pubblica? Del rispetto delle regole? Del maltrattamento degli animali? In questi giorni i tg hanno mostrato come funzionano gli allevamenti al nord Italia,sarà il caso di andare a lì e imparare qualcosa.

Gilda Tucci

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