È un momento difficile per gli operatori di gioco legali in Italia. Nonostante tutte le statistiche del settore dipingano un mercato di grande successo ed in costante crescita, le aziende attive nel settore devono far fronte a difficoltà sempre maggiori, per poter offrire i propri prodotti e servizi.
I casinò online con licenza AAMS come StarCasino si troveranno presto a fare i conti con il divieto di pubblicità introdotto dal Decreto Dignità, mentre i gestori di sale giochi sul territorio, devono quasi quotidianamente fare i conti con regolamentazioni locali che introducono sia limitazioni relative al posizionamento degli esercizi che all’orario di funzionamento degli apparecchi di gioco.
Tuttavia, in questi giorni, c’è una sala bingo che ha ottenuto una vittoria legale che potrà rivelarsi importante anche per tanti altri imprenditori. È infatti accaduto che una sezione del Tar Lazio abbia accolto il ricorso di tale sala e abbia annullato i limiti di funzionamento delle slot adottati dal Comune di Anzio. Ma sono le motivazioni della sentenza a renderla particolarmente interessante.
Nel settembre 2017, lo Stato e gli Enti locali avevano raggiunto un’intesa nella quale si assegnava alla Conferenza Unificata il compito di stabilire le caratteristiche dei punti gioco e la loro distribuzione sul territorio e che riconosceva inoltre agli Enti locali il potere di stabilire, per le varie tipologie di gioco, fino a 6 ore di chiusura quotidiana. Rispetto agli orari veniva inoltre specificato che le fasce di interruzione dovessero essere definite in accordo con l’Agenzia Dogane e Monopoli, in modo da poter creare la migliore omogeneità territoriale possibile.
Il Comune di Anzio si era però mosso in maniera differente, stabilendo con ordinanza sindacale, uno stop giornaliero degli apparecchi slot di 13 ore complessive, senza consultare ADM, l’ente deputato alla regolamentazione del gioco in Italia, sia per le realtà tradizionali che per quelle online come i casinò elencati nelle guide di https://www.nuovicasino.it
Nelle motivazioni di accoglienza del ricorso presentato da una sala bingo del territorio, il tema degli orari ha giocato un ruolo determinante. Il Collegio della sezione Seconda bis ha infatti sottolineato che le Amministrazioni locali sono tenute a considerare l’accordo raggiunto nella Conferenza Unificata sul riordino dei giochi, anche se non esiste un decreto ministeriale che abbia reso operativa l’intesa. Allontanandosi dall’orientamento tenuto fino ad ora dal Tar Lazio, il Collegio ha quindi annullato l’ordinanza del Comune di Anzio, che aveva autorizzato il funzionamento delle slot solo tra le 10:00 e le 12:00 e tra le 16:00 e le 24:00.
Come ulteriormente chiarito nella sentenza, il Comune di Anzio avrebbe potuto discostarsi dall’intesa raggiunta nella Conferenza Unificata solo nel caso di situazioni o fenomeni particolari, rilevati nello specifico territorio comunale, tali da richiedere l’applicazione di limiti più stringenti.
Poiché però non esiste, nel Comune in questione, nessuna specifica analisi che metta in evidenza condizioni straordinarie, l’ordinanza adottata non risulta giustificata ed ammissibile. A questo si aggiunge il fatto che l’Amministrazione non ha consultato l’Agenzia Dogane e Monopoli.
La sentenza farà certamente discutere anche perché, solo pochi mesi fa, erano stati respinti i ricorsi di alcuni operatori di gioco contro l’ordinanza no-slot della sindaca Raggi.