Traffico di pile esauste, denunce e sequestri tra Roma e Palestrina

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Cinque persone denunciate, tre veicoli e due appartamenti confiscati nei comuni di Roma, Anzio e Palestrina, sono il risultato di una complessa attivita’ investigativa svolta dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico Roma, riguardante l’attivita’ di alcune societa’ operanti nel settore del trasporto conto terzi di rifiuti speciali pericolosi del tipo “Pile esauste”.

I militari hanno proceduto, su disposizione della locale Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica, alla denuncia in stato di liberta’ per 5 persone per attivita’ organizzate per il traffico illecito di rifiuti, ipotesi di reato prevista dall’art. 452-quaterdecies del Codice Penale, che prevede una pena da uno a sei anni di reclusione. Le indagini, durate circa due anni, si sono concentrate su amministratori ed operai delle societa’ coinvolte, i quali, in modo organizzato, ritiravano irregolarmente presso orologiai, a Roma e nel Nord Italia, batterie esauste di orologi. Quelle contenenti ossido di argento venivano avviate, mediante utilizzo di formulari falsi, al recupero presso un centro di trattamento rifiuti in Toscana che corrispondeva agli indagati ingenti somme di denaro con bonifico bancario. Il profitto ingiusto derivante dalla commercializzazione illecita di tali rifiuti ha fruttato un ingiusto profitto pari a circa 1.200.000 euro. Le pile esauste non recuperabili, al litio ed alcaline, venivano, invece, stoccate illecitamente all’interno dei locali delle aziende interessate. Nel corso delle attivita’ investigative i militari del NOE procedevano al sequestro di circa 350 kg di pile destinate allo smaltimento, sebbene le aziende non avessero le prescritte autorizzazioni per procedere a tale operazione.

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