Rifiuti, miasmi a Colleferro. E a Roccasecca cresce la protesta contro la discarica

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L’emergenza dei rifiuti a Roma sembra per ora lontana. Per la terza volta consecutiva la maxigara per l’esportazione dei rifiuti di Roma (trattati e indifferenziati) è andata deserta, ma il vecchio cda dell’azienda, quello guidato da Lorenzo Bagnacani e rimosso dalla sindaca Raggi, aveva predisposto degli atti e sottoscritto dei contratti in grado di garantire la copertura di tutti i flussi di rifiuti in uscita dalla Capitale:: scarti, fos, cdr/css e rifiuti indifferenziati.

Ci sono però alcuni nodi da chiarire, a partire proprio dal conferimento. In una lettera dello scorso 14 marzo  Rida Ambiente “non comprende” come fanno alcuni Comuni a conferire i rifiuti urbani non differenziati che hanno il codice Cer 20.03.01 alla società Ecosystem Spa di Pomezia, che ha un impianto di trattamento meccanico che può trattare solo indifferenziata secca, priva di frazione organica, perché non ha una “sezione di stabilizzazione biologica”. Da mesi, secondo quanto afferma la Rida Amibiente, Ecosystem tratta i rifiuti di questi Comuni con un organico superiore al 15%, che vengono portati nelle discariche di Civitavecchia, Colleferro e RoccaSecca.

Di tutto questo i Comuni sembrano non sapere nulla e nel caso di Colleferro sono tornati persino i miasmi tanto che il comitato residenti locale ha inviato una denuncia querela ai Carabinieri di Colleferro e alla procura di Velletri per il reato di inquinamento ambientale.

Battaglia ancora più aspra quella contro l’ampliamento della discarica di Roccasecca chiesto e ottenuto da Lozza. Nei giorni scorsi il sindaco Giuseppe Sacco ha scritto una lettera a Mattarella per chiedere un intervento in questo impianto. Secondo il primo cittadino l’ampliamento non si può fare perché la soprelevazione della discarica andrebbe ad alterare in maniera irrimediabile il paesaggio agrario della zona andando a cozzare con i vincoli paesaggistici e di rispetto dalla distanza del fiume Melfa. Un luogo ameno, di rara bellezza in Italia e in Europa, oggi fortemente compromesso da un ecosistema oramai alterato.

Pesi e misure differenti che finiscono per favorire le solite “aziende amiche” e penalizzare i cittadini che pagano regolarmente le tasse.

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