“Dobbiamo andare avanti, sulle europee, con lo spirito che Siamo Europei ha indicato. In un quadro che ci consegna un campo di gioco nel quale muoversi” il Pd deve “essere pronto a un possibile sfarinamento del Movimento cinque stelle”.
A dirlo Nicola Zingaretti parlando alla direzione del Pd. “C’è una destra che sta portando verso il disastro e per opporsi c’è il Pd e la nuova alleanza che dobbiamo costruire. Per farlo dobbiamo muoverci in più direzioni”, dice il segretario del Pd.
“Sulla Basilicata non c’è da parte mia alcun intento consolatorio: non siamo riusciti a presentare il simbolo del Pd, ma un simbolo dentro un’altra dicitura, con 4 liste che insieme hanno ottenuto un risultato e una raccolta di consensi ragguardevole”, ha continuato il segretario.
“È evidente che è un esito preoccupante per la Regione in cui si è svolto e ci spinge a riaprire una discussione e un confronto fra di noi per indagare lo stato di salute del partito e rimettere in campo nei territori una forza politica unitaria che si confronta. Dentro questo quadro molto preoccupante si confermano delle tendenze, con la conferma della leadership della Lega nel centrodestra e nella alleanza di governo”, ha aggiunto.
“Un voto preoccupante perchè – ha osservato ancora – si inserisce in una scia, in una tendenza che sembra, allo stato dell’arte, inarrestabile. Ma si confermano altre tendenze che aprono una speranza su cui lavorare: la speranza che ci consegna dopo l’Abruzzo, dopo la Sardegna e la Basilicata è quella di un campo che tiene e ripropone all’Italia un nuovo possibile polarismo. da una parte un centro sinistra con dentro un Pd da rafforzare e su cui scommettere, e una destra che, rispetto alle tendenze post politiche, ci consegna una tendenza storica. In Italia c’è una alternativa possibile e questa siamo noi e quello che dobbiamo costruire insieme”.
“Serve una lista che si muove con questa missione, con un programma di grande rinnovamento e credo sia giusto che nel simbolo sia presente anche la dicitura Siamo Europei“. Parlando di alleanze, Zingaretti ha ribadito che “non si tratta di riportare indietro le lancette dell’orologio con ricomposizioni”.
“Dobbiamo fare una grande assemblea nazionale di tutti i candidati sindaci dei 3860 comuni al voto, o magari due Assemblee, una al nord e una al sud, per far vedere che c’è un Paese che si muove. Bisogna ricostruire una rete di alleanze intorno a noi. Un campo ancora fragile ma un’opera che è già iniziata nelle amministrazioni. È ora di riaprire una stagione di ricostruzione intorno al pd che vale per entrambi gli appuntamenti, sia le amministrative che le europee. Alle amministrative – aggiunge – si voterà in 3863 comuni italiani, voteranno 17 milioni di cittadini. Siamo già a buon punto nella costruzione di alleanze che rendano prevedibile l’individuazione del candidato sindaco. Ma a volte siamo noi che dividendoci impediamo la costruzione di alleanze unitarie. Non possiamo gridare al pericolo dell’onda nera e poi dividerci su Tizio e Caio. Il gruppo dirigente deve inviare un messaggio ai territori: voltiamo pagina”.
“Io propongo che 5,6 e 7 aprile ci siano tre grandi giornate di mobilitazione, che prevedano anche il tesseramento per strada. Dove tutto il gruppo dirigente del partito sta a far firmare le tessere come l’inizio della campagna ma anche della mobilitazione del Pd nella pancia del Paese. Serve un impegno unitario. Occorre scatenare una reazione collegiale, già nelle prossime ore, per fermare la deriva che sta vivendo il Paese. Un’offensiva aggressiva impersonata soprattutto da Matteo Salvini” ha detto il segretario Pd.
“La prossima settimana – ha aggiunto – avremo degli incontri con Cgil, Cisl e Uil, con le associazioni del mondo produttivo e con gli attori del terzo settore, dell’associazionismo e del volontariato. Lo faremo proponendo l’obiettivo ‘Italia 2030’, una piattaforma per una Italia possibile rispetto a quella che stiamo vivendo”.
“Sulla sanità e sul Welfare ci giochiamo il futuro dell’Italia”, ha aggiunto Nicola Zingaretti: “Nel triennio il fondo sanitario deve aumentare di 10 miliardi, altrimenti una parte importantissima degli italiani rimarrà fuori dalle cure. Se non c’e’ nessuno che fa di questo una bandiera, riesploderà una nuova rabbia”.
Poi lo sviluppo, “le start up, la sicurezza intesa anche come sicurezza sociale. Questi devono essere temi e su questo dobbiamo dare battaglia, rivendicare buone pratiche. Oggi possiamo utilizzare le nostre buone pratiche”