Un modo di girare innovativo che va dritto al cuore delle storie. Come quella che vive nei nostri cellulari, nasconde verità inconfessabili e in qualche modo ci rappresenta al di là delle maschere quotidiane. E proprio la feroce autopsia di questa “scatola nera” gli ha permesso, solo un mese fa, di conquistare il David di Donatello come miglior film per “Perfetti Sconosciuti”. Per questo motivo la prestigiosa giuria della 46esima edizione del Premio Simpatia ha deciso di assegnare al regista Paolo Genovese la preziosa rosa dello scultore Assen Peikov.
Il Premio Simpatia, ideato dal celebre studioso della romanità Domenico Pertica, è diventato ormai uno dei simboli della Città Eterna e per questo definito “l’Oscar Capitolino”. Ricca e articolata la rosa dei 31 premiati che hanno affollato le diverse categorie selezionate da illustri e noti giurati come Renzo Arbore, Carlo Verdone, Christian De Sica, Renzo Gattegna, Bruno Piattelli, Verdiana Bixio, Pippo Baudo, Giorgio Assumma, Alessandro Nicosia, Nicola Maccanico, Carlo Gianni, Simona Marchini, Marisela Federici, Athos De Luca e Gigi Proietti.
Nella prestigiosa Sala della Protomoteca del Campidoglio il particolare riconoscimento ha prodotto tante altre sorprese. Tra le caratteristiche del popolare Premio c’è il Simpatico d’Italia che quest’anno ha omaggiato, per la serie “Non è mai troppo tardi”, la coraggiosa napoletana Anna Valanzuolo Carcaterra che a 88 anni si è laureata lo scorso febbraio in Filologia Moderna con 110 e lode. Una delle tante eccellenze italiane che sono state premiate assieme ai talenti sommersi e le storie umane che rappresentano il silenzioso cardine, spesso dimenticato, del vivere quotidiano e che sono come sempre i protagonisti dell’originale kermesse.
L’evento, presentato da Pino Strabioli e Gaia De Laurentiis, ha premiato le Forze dell’Ordine e l’ambasciatore della Repubblica di Corea Lee Yong-Joon. Per letteratura e giornalismo Virman Cusenza, direttore de “Il Messaggero” e gli scrittori Niccolò Ammaniti e Marco Onofrio. Per la medicina, ricerca e università la ricercatrice Elena Cattaneo, l’endocrinologa Maria Pia Genderini e il metereologo Giancarlo Bonelli. Per lo spettacolo, teatro e cinema premi a Virginia Raffaele, Asia Argento, Alessio Boni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e Ninetto Davoli.
Per la regia, oltre a Genovese, anche David Grieco che ha diretto “Macchinazione”, interpretato da Massimo Ranieri, sugli ultimi mesi di Pier Paolo Pasolini. Per la musica Federico Zampaglione, reduce dal successo del singolo “Piccoli miracoli”. Per le storie premio a Piero Terracina, sopravvissuto alla Shoah, a Alberto Solesin e Luciana Milani, genitori di Valeria Solesin, tra le vittime del Bataclan, per il messaggio di grande dignità che hanno saputo comunicare e a Suor Cecilia Montesano, direttrice della casa di riposo Istituto Suore Discepole di Gesù per l’amore e l’impegno nell’assistere gli anziani.
Per l’arte al giovane Andrea Gandini, scultore di strada di tronchi recisi. Per il management Luigi Abete, presidente Bnl e Paolo Fioroni, amministratore delegato di Acea Illuminazione Pubblica Spa. Per la solidarietà e il volontariato premi a Icbie Associazione Onlus Brasile-Italia, per l’impegno negli scambi culturali e l’integrazione tra i popoli, a Retake Roma Onlus, che si occupa di decoro urbano ed educazione civica e all’Associazione “We love Simone Di Più Di Più Di Più”, impegnata in molteplici attività per i giovani, in memoria di Simone Costa. Per lo sport il maestro Shi Yan Hui, dell’Associazione Shaolin Quan Fa, che collabora con l’Ospedale S.Lucia con progetti per la riabilitazione e a Carlo Sacchi, tedoforo delle Olimpiadi del 1960.
La manifestazione, aperta e chiusa dal Gruppo Rinascimentale “Tres Lusores” di Cori, è stata realizzata con il patrocinio di Roma Capitale e della Regione Lazio.