di ALBERTO SAVA
La prossima primavera Cerveteri ritornerà alla urne, e ancora una volta i grossi interessi fanno da sfondo all’arena politica, nell’imminenza della scadenza elettorale. Abbandonati i logori balletti del centro commerciale sì o no, cimitero privato sì o no, la partita vera si gioca sul tavolo importante della privatizzazione delle spiagge di Campo di Mare, che “Il Fatto Quotidiano” ha definito “esproprio delle spiagge pubbliche”, ça va sans dire, con un presumibile danno per la comunità. Ed è su questo fronte che la maggioranza Pascucci mostra le prime crepe. Al termine di una consiliatura tutta giocata sulle strategie politiche del sindaco, che, oltre a garantire la maggioranza uscita dalle urne, hanno determinato un energico sostegno anche da parte delle opposizioni, fosse anche con colpevoli silenzi, il monolite del consenso ha subìto un’importante frattura.
Sul fronte dell’opposizione vera, presidiato negli ultimi due anni “in solitaria” da Orsomando e De Angelis, è arrivato un altro consigliere. Nello Bartolozzi, eletto coi voti dei residenti di Marina di Cerveteri, torna ad attaccare apertamente il sindaco sull’affaire Campo di Mare. Bartolozzi, con una lettera ai giornali torna a prendere le distanze dalla linea del sindaco su Campo di Mare. “Sempre più persone mi chiedono – scrive il consigliere – quale sia la situazione per la nostra spiaggia di campo di Mare, mi chiedono che fine faranno gli stabilimenti balneari, mi chiedono cosa succederà del lungomare e della nostra spiaggia. Faccio chiarezza, rispondendo a questi quesiti. È bene ricordare quelli che sono stati gli ultimi accadimenti. Dopo la mia mozione approvata all’unanimità il 4 agosto in Consiglio comunale, dopo l’intervista apparsa sui media sulla questione della linea demaniale a campo di Mare, ripresa poi della trasmissione “Coffee Break” andata in onda su La7, ho portato la mia interrogazione a risposta scritta in Consiglio comunale, riferita alla non risposta alla relazione tecnica sulla linea demaniale protocollata il 30 settembre 2016 da parte del sindaco. I cittadini hanno perfettamente capito che in ballo e in gioco c’è la proprietà delle nostre spiagge. Bisogna sapere che una concessione data a uno stabilimento balneare pone sempre il Comune a proprietà demaniale di quei terreni, mai il privato. Quello che sta succedendo è che il privato rivendica la proprietà delle spiagge in base a una sentenza che si poggia su una linea demaniale che io ritengo errata. Proprio per questo ho fatto fare a mie spese una perizia da uno studio riconosciuto, che ha confermato la mia tesi. Parliamo di oltre mille metri di litorale, quindi oltre quattro ettari di spiaggia. Sono passati ormai quattro mesi da quella richiesta, è passato del tempo importante nel quale avremmo potuto verificare questi dati, nel quale avremmo potuto chiedere una riverifica ufficiale agli organi competenti».
«Continuo a chiedermi, – prosegue Bartolozzi – per quale motivo le linee guida del nuovo piano regolatore, sulla zona incriminata, poggiano su una linea demaniale che a mio avviso, parere suffragato da questo studio riconosciuto, è errata? La relazione della verifica tecnica da me predisposta è stata protocollata al sindaco il 30 settembre scorso, ed ancora oggi non si sa se verrà confrontata con una controperizia o meno! Per quale motivo il sindaco è sordo a questa richiesta di intervento di verifica, per quale motivo non si vuole tentare di difendere il territorio che è patrimonio della collettività? Nell’intervista del sindaco in onda su La7 abbiamo ascoltato tanti «non lo so», tanti «non so che dirle», e questo non è accettabile, quando parliamo di un bene comune, ci si informa. Ai cittadini che mi fermano per strada io non so rispondere, non so dire quali siano i motivi per i quali il sindaco ancora non si è espresso nel merito, ed è inaccettabile quando afferma che si tratta di un problema tra società Ostilia e concessionari demaniali, anche perché, da oltre quaranta anni, il Comune incassa gli oneri concessori per l’occupazione di aree demaniali. A tal proposito ricordo – conclude Bartolozzi – che nell’ultimo Consiglio comunale ho presentato una dichiarazione di protesta e successivamente ho abbandonato l’aula, proprio io che ho contribuito a far eleggere questo sindaco. In questa situazione mi sento assolutamente in contrasto con quelle che sono le decisioni, o meglio, con l’immobilismo e come ho detto in Consiglio: «Sindaco io non ci sto, no non ci sto»”.
L’articolo in versione integrale sul Giornale della Provincia di giovedì 24 novembre 2016