Ormai la linea di difesa del costruttore Sergio Scarpellini è chiara: «I soldi dati a Marra nel 2013 per l’acquisto dell’appartamento di via dei Prati Fiscali? Per me era un prestito che aspetto ancora mi venga restituito». Si è difeso, secondo i suoi legali, l’imprenditore sentito questa mattina dal gip Maria Paola Tomaselli. Quanto alla vendita al funzionario pubblico di un appartamento in zona Eur nel 2009 (episodio ormai prescritto) con un considerevole sconto di 500mila euro, Scarpellini ha risposto: «In quella operazione immobiliare io penso di averci guadagnato».
Non si può escludere che queste affermazioni finiscano per coincidere con la versione di Raffaele Marra, interrogato ieri per la prima volta dal magistrato.
Eppure sino all’arresto Marra veniva considerato, anche nel suo attuale incarico di capo del personale, come il braccio destro e forse anche sinistro della sindaca Raggi. La quale , come spesso avviene in questi casi, ha preso le distanze senza tante esitazioni da lui chiedendo addirittura una revisione degli atti sino a poco tempo fa firmati dallo stesso Marra.
Tuttavia un amico è sempre una amico, come testimonierebbero i verbali delle intercettazioni che hanno portato all’arresto dei due amici. Per dovere di cronaca riportiamo parzialmente questi verbali.
Raffaele, preoccupato dalla presunta campagna stampa disdicevole nei suoi confronti manda un primo sms a Ginevra Lavarello segretaria di piena fiducia dello Scarpellini e scrive: “Buonasera Ginevra, hai letto i giornali?”
Sms cui lei risponde prontamente “SI”
“posso tel” risponde lui.
Lavarello “ma che succede?”
Il 30 giugno Marra telefona alla Lavarello che con grande famigliarità risponde:
“Uè raffaele”.
Marra alle 22.17: “scusami per l’orario”.
Lavarello “no ma figurati”.
Marra “sto ancora in Campidoglio”.
Lavarello “Eh immagino, immagino, ma un attacco pazzesco (quello della stampa, ndr) ma veramente fuori luogo”.
Marra “ma poi senza un motivo proprio, nessun motivo, ti telefonavo soltanto per chiederti una gentilezza”.
Lavarello “dimmi tutto”.
Marra ” parlando con Sergio (Scarpellini ndr.) ”
Lavarello “sii”.
Marra “se Sergio può intervenire con Gaetano Calta.. (Caltagirone ndr)”.
Lavarello “ahh”.
Marra ” per farmi dare una mano sui giornali”.
Lavarello “mmm va bene”.
Marra “cioè capire se…no nel senso proprio per cercare in qualche modo di ….tutelare …un po la posizione, sennò diventa un grande, un gran….molto complicata la questione”
Lavarello “mmm va bene”.
Lavarello ” guarda domani glielo chiedo sicuramente, glielo dico sicuramente e ti faccio sapere”.
Marra “eh io sto a disposizio…tu glielo puoi far pure arrivare, glielo dici lui (Marra ndr) sta a tua disposizione. Dici però è una cosa è una cosa senza senso proprio”.
Lavarello “senza senso”.
Marra ” eh no in modo tale.. pure per cercare di avere in qualche modo una visione diversa no, che lui possa dire – ma come adesso la avete nominato (allora vice capo di gabinetto della Raggi, ndr) e ora che fate, allora vuol dire che comandano quelli di Milano, comandano quelli di Torino, allora questo non conta un cazzo. Cioè fate risultare che se (la Raggi ndr) mi sposta è un danno enorme alla sua credibilità (della Raggi ndr) alla sua immagine”.
Lavarello “certo”.
Marra “solo perché sulla stampa mi hanno… mi hanno sparato a zero, quindi secondo me lui (Scarpellini ndr) dovrebbe convincere l’altro (Caltagirone) a dire tanto lui sa che sto a disposizione per dire – vabbè ne prendo… tanto lui sa che sto a disposizione per dire, vabbè facciamo un po di fuoco amico- e dire – non si permetta a togliere un servitore dello Stato. Cioè poi se volete domani passo io… oppure se mi mettete in contatto con qualcuno che mi può aiutare riservatamente meglio ancora, se però… ovviamente deve intervenire il capo (Scarpellini ndr) perché se non interviene lui non succede niente”.
La Lavarello assicura il suo intervento ma lo Scarpellini si guarderà bene dall’intervenire su Caltagirone e di conseguenza sul Messaggero prendendo per i fondelli il Povero Marra come risulta da intercettazioni seguenti.
Dove la Lavarello dice a Scarpellini “gli dico che c’hai parlato (con Caltagirone ndr) e che lui ancora non ti aveva richiamato” salvo aggiungere “tanto se poi domani lo defenestrano (dall’incarico di vice capo di gabinetto ndr) …finito”.
E vatte a fidà degli amici.
Giuliano Longo