Tony saluta la capitale. Tutti chiusi gli 8 dipendenti, in tutto 180 dipendenti ora sono a casa senza stipendio né alcuna forma di sussidio, in attesa di conoscere il proprio destino. L’addio di Trony arriva lo scorso 13 febbraio, quando il tribunale di Roma decreta il fallimento di Edom spa, società dell’imprenditore Alessandro Febbraretti, che nella capitale detiene la licenza del marchio: ma la crisi viene da lontano.
“La Regione Lazio e il presidente Zingaretti devono affrontare al più presto il caso dei licenziamenti dei megastore Trony che stanno investendo ben 160 dipendenti e le loro relative famiglie”. E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.
“Il dramma dell’occupazione sembra non volere abbandonare la nostra regione – continua Santori – e oggi ci troviamo a dover chiedere una mobilitazione straordinaria in seguito al fallimento del Gruppo Edom Spa, controllore di otto negozi nel settore dell’informatica e degli elettrodomestici dislocati sul territorio della Capitale, come denunciato dal quotidiano online L’Unico. Da Vigna Stelluti, via Tiburtina, Romanina, via Appia, fino a Bufalotta, Cinecittà 2, Ponte Milvio, ed Euroma 2 i megastore hanno abbassato la cler e i lavoratori si sono ritrovati da un giorno all’altro senza un posto. Nonostante non siano mancate le offerte pervenute in passato per evitare questo triste epilogo – prosegue il consigliere regionale – non si è potuto scongiurare il default e l’ennesimo dramma del lavoro nella nostra regione, dopo i licenziamenti di Almaviva e il trasferimento di giornalisti e operatori Sky. Il nostro territorio si sta lentamente e inesorabilmente svuotando, subendo una progressiva desertificazione dell’offerta occupazionale. Arretrando il lavoro, c’è il rischio che il Lazio possa diventare suo malgrado terreno fertile per l’avanzare dell’illegalità e degli speculatori. E’ obbligatorio – conclude Santori – contrastare questa pericolosa deriva, e nello specifico chiediamo al presidente Zingaretti di attivarsi affinché venga aperto immediatamente un tavolo in Regione al fine di trovare una soluzione che possa salvaguardare i livelli occupazionali dei 160 dipendenti di Trony. Persone che con un contratto a tempo indeterminato, un mutuo e una famiglia sulle spalle, si è ritrovata senza uno stipendio per colpe non proprie”.