Stefano Scuderi scomparso da Palestrina: è giallo

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Una persona dolce, indifesa che alterna momenti di allegria ad altri di sconforto. Così gli amici descrivono Stefano Scuderi, il 54enne di Palestrina scomparso da giovedì 9 marzo in circostanze poco chiare da Colle Sant’Agapito. Quel giorno un amico va a fargli visita, come suo solito, trovando l’appartamento in un disordine mai visto. Poi guardando meglio il primo testimone di questa vicenda si accorge che alcuni mobili sono rotti. In casa sono presenti il cellulare, il cane di nome Pupa e le scarpe, quelle che usa di solito, ma di Scuderi nessuna traccia. Anche la sua auto è aperta, ma al suo interno sembra non mancare nulla.  La sera prima Stefano era stato a cena da amici, poi c’è un vuoto di informazioni.
Scatta così il campanello d’allarme. Dov’è Stefano? Cosa è successo? 
Le circostanze inducono i conoscenti a segnalare subito l’accaduto alle forze dell’ordine. Le attenzioni si concentrano subito su quei mobili rotti nel soggiorno di casa. C’è stata una colluttazione? Stefano è stato rapito o picchiato da qualcuno? Nessuna traccia di sangue, forse l’uomo avrebbe fatto tutto da solo in un moto di rabbia. Ma perché? «Stefano era una persona particolare – racconta un conoscente – e non si può escludere, ma è strano che sia partito così senza chiedere aiuto o confidarsi con qualcuno. È una persona indifesa e non andrebbe davvero troppo lontano».
Anche i carabinieri propendono per la tesi dell’allontanamento volontario. Il suo avvocato e amministratore di sostegno (Stefano soffre di problemi psichiatrici) Umberto Chialastri parla invece di “giallo”. «Stefano sembra sparito nel nulla – dice. Non credo all’ipotesi rapimento ma non posso nemmeno escludere che qualcuno possa avergli fatto del male. Del resto basta notare – aggiunge – il disordine in casa e la posizione spaiata delle scarpe e delle ciabatte. Sembra che qualcuno lo abbia preso con la forza. Inoltre – aggiunge – l fatto che non ci siano macchie di sangue nell’appartamento non è di per sè una prova. Mi chiedo dove possa essere andato da solo Stefano, non aveva una gran quantità di denaro e ha bisogno di cure».
Pare che Scuderi non fosse nuovo a piccole fughe, ma secondo i conoscenti pare che durassero due giorni o poco più. 
Un altro elemento su cui si è concentrata l’attenzione è lo sportello dell’auto aperto. Forse Stefano ha preso qualcosa e si è allontanato di fretta. Di certo a piedi, poi forse con un passaggio o con un autobus, mezzo quest’ultimo prediletto. Ma per andare dove? Scuderi non era solito frequentare i dintorni o Roma, viene descritto come un tipo riservato. Amava però Udine con le sue montagne. Gli ricordavano la sua giovinezza e i primi tempi in cui esercitava il suo primo lavoro nell’ufficio di collocamento locale.
Intanto le ultime ricerche avviate nei dintorni della casa e dei boschi di Palestrina hanno dato esito negativo. In compagnia di Pupa, un gruppo di conoscenti ha perlustrato strade, anfratti e dirupi. Sopralluoghi anche da parte della protezione civile e dei carabinieri che seguono con attenzione l’evolversi del caso. Stefano sembra davvero essere svanito nel nulla e ora una città è in ansia per la sua incomprensibile scomparsa

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