Lazio Ambiente deve rimanere pubblica, si sono sgolati a dire sindacati e Comuni anche dopo il semi accordo con la Regione che di fatto ne rallenta la valorizzazione come aveva invece deciso inizialmente il governatore Zingaretti. Vox populi vox dei anche se la società regionale, erede della fu Gaia già di molto disastrata di suo, sembra macinare debiti a spese della collettività.
Un problema occupazionale certo, soprattutto quando gli stipendi ai dipendenti vengono pagati a singhiozzo mettendo in difficoltà decine di famiglie.
Ma sarebbe ora che i comuni che usufruiscono dei servizi di Lazio Ambiente cominciassero a dare una mano all’azienda che difendono con tanta tenacia perché molti di quei comuni le devono un mucchio di soldi.
Il Messaggero di stamane calcola infatti gli “isolati” dei comuni dell’area metropolitana di Roma e della provincia di Frosinone in 12.421.000 euro e ne fornisce l’elenco.
Eccolo: capofila Artena con un debito è di 3.557.000 euro dal gennaio 2015 pari a 225 euro per abitante (neonati compresi) della ridente cittadina. Va un po meglio a Fiuggi con 2.225.000 dall’aprile 2016 con 210mila euro a cittadino.
Valmontone è uscita da Lazio Ambiente lasciando un buffo di 1.033.000 dal giugno 2016. Seguono a distanza le situazioni meno imbarazzanti, ma che sommate fanno un botto, come come poi Frascati, 794.000 da dicembre 2016, Labico 925.000 da febbraio 2016, Segni 772.000 da gennaio 2017, Colonna, altro Comune fuggito, 642.000 dal novembre 2015, Colleferro 435.000 da aprile 2017, Subiaco, pure in fuga, 459.000 da novembre 2016, Carpinete Romano 387.000 da gennaio 2017, Olevano Romano 281.000 da gennaio 2017, Trevi 258.000 da aprile 2016, Genazzano 126.000 da aprile 2017, San Vito Romano 213.000 da gennaio 2017, Nemi 99.000 per 2 rate del 2015 e una di maggio 2017, Gavignano 61.000 da aprile 2017. Poi Montelanico 57.000 euro per una rata del 2015 e maggio 2017, Gorga 54.000 da novembre 2016, Capranica 21.000 da aprile 2017 e Acuto 15.000 euro da giugno 2017.
Ricordiamo, se mai ce ne fosse bisogno che nei giorni scorsi per il mancato pagamento di 750mila euro a Lazio Ambiente sono stati bloccati i mezzi noleggiati per la raccolta dei rifiuti, rimessi in attività per l’intervento del sindaco di Colleferro e di altri comuni che avevano minacciato una denuncia per interruzione di pubblico servizio.
E siccome a pensar male non si sbaglia mai ci si rende conto del perché tanti comuni siano insorti contro l’eventualità di una gara per la privatizzazione dell’azienda che sia pur con un conto economico incerto permette ai comuni di prendersela e di pagare con calma.
Giuliano Longo