Operazione della Guardia di Finanza di Rho che ha smascherato una frode ai danni dell’erario di quasi 300 milioni di euro, attuata attraverso un consorzio di società attive nel settore della macellazione e della lavorazione delle carni. Nelle giornata di mercoledì, oltre 200 finanzieri hanno eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare personale che hanno portato in carcere 5 persone (tra cui 2 commercialisti) e altre 12 agli arresti domiciliari. Quattro liberi professionisti hanno l’obbligo di firma e l’interdizione per un anno dall’esercizio dell’attività e dal divieto di assumere uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori del Tribunale di Milano, Gianfranco Gallo e Maurizio Ascione, conta oltre 50 indagati a piede libero. Dalle indagini è emersa l’inconsistenza dell’intera struttura consortile utilizzata dai vertici del sodalizio come mezzo per la progressiva monopolizzazione del mercato nazionale di riferimento e per la movimentazione di ingenti masse di capitali illeciti. Si trattava in realtà di società, generalmente Srl o Srls, intestate a meri “prestanome” nelle quali venivano sistematicamente creati rilevanti crediti IVA fittizi, attraverso la presentazione di dichiarazioni annuali fraudolente (mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti) e/o infedeli. La Gdf ha eseguito numerose perquisizioni nelle province di Bari, Bergamo, Biella, Brescia, Caserta, Crotone, Fermo, Foggia, Forlì-Cesena, Lecce, Macerata, Milano, Modena, Novara, Rimini, Roma, Savona, Taranto, Teramo, Torino, Venezia e Vercelli. L’operazione ha portato anche al sequestro finalizzato alla confisca di oltre 90 immobili tra ville di lusso, appartamenti, ristoranti, locali notturni, 35 auto tra cui numerose di lusso, 2 yacht, più di 200 compendi societari, conti correnti, disponibilità liquide, gioielli e 7 cassette di sicurezza, per un valore complessivo di circa 60 milioni.