La Regione attraverso la società Lazio Ambiente, con una compartecipazione minoritaria di Ama, è proprietaria del termovalorizzatore di Colleferro, uno dei quattro impianti previsti sia dal piano regionale dei rifiuti, attualmente in vigore, che dal decreto sblocca impianti del Governo Renzi.
Attualmente è in funzione solo l’impianto di S. Vittore, con un deficit di termovalorizzazione di oltre 500 mila tonnellate all’anno di Cdr.
Un impianto importante ma fermo da più di un anno, con un revamping bloccato dalla protesta guidata dal sindaco di Colleferro e con l’amministrazione Zingaretti che invece di intervenire per ristrutturare l’impianto e renderlo efficiente si è girata dall’altra parte.
La Regione ha messo in vendita con una gara pubblica l’impianto con base d’asta di circa 30 milioni, ma dentro la società c’è un debito di altrettante dimensioni.
La gara è scaduta il 13 Luglio scorso e da quelle che sono le indiscrezioni sarebbe andata deserta, nonostante ci fosse stata qualche società che era andata a vedere la documentazione ed aveva anche chiesto una proroga dei termini, inizialmente fissati al 6 Giugno.
Ho cercato in tutti modi di chiedere all’assessore competente di dire una parola chiara sul futuro dell’impianto perché difficilmente qualcuno compra un impianto se non sa se potrà usarlo in futuro.
Non vorrei essere stato facile profeta.
Ma ora la Regione ha un piano B, anzi ha un piano?
Io mi permetto di insistere sia con il Presidente della Regione Zingaretti che con l’assessore Valeriani, prendano l’unica decisione di buon senso: consentano immediatamente il revamping dell’impianto e la sua mesa in esercizio nei prossimi mesi.
La Regione sostiene che l’aumento della produzione di CSS al posto del CDR farà diminuire l’esigenza della Termovalorizzazione perché il Css può essere utilizzato in forni industriali come centrali elettriche e cementifici.
Come è noto di centrali elettriche nel Lazio ce ne sono due, una a Torrevaldaliga Sud e l’altra a Torrevaldaliga Nord, e di cementifici anche, a Colleferro e a Guidonia,.
L’assessore Valeriani dovrebbe però sapere che nel termovalorizzatore di Colleferro può essere bruciato anche il Css, e allora vorrei sapere come si fa a chiudere un impianto pubblico per portare i rifiuti in altri impianti che avrebbero un impatto più forte da un punto di vista ambientale ed eventualmente nella stessa zona?
Donato Robilotta