Caso Riace, sindaco di Cerveteri si autodenuncia per lo stesso reato commesso da Mimmo Lucano

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alessio pascucci cerveteri

“Dopo l’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nella mia veste di Sindaco di Cerveteri e di coordinatore nazionale di Italia in Comune, ho deciso di autodenunciarmi per lo stesso reato: se serve la disobbedienza civile di un Sindaco per mettere in pratica la solidarietà e l’accoglienza ci dichiariamo tutti colpevoli e complici e invito tutti i primi cittadini impegnati in difesa dei valori della Costituzione italiana a seguire questa strada”. A annunciare l’iniziativa con una nota è Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e coordinatore nazionale di Italia in Comune. “Fermo restando la nostra fiducia nei confronti della Magistratura, il sindaco di Riace ci sembra la vittima sacrificale sull’altare del salvinismo che vuole attaccare un modello di integrazione vincente, sperando di macchiarlo e rovinarne l’esempio che ha dato in questi anni in Italia e nel mondo”, osserva Pascucci. “Quell’isola felice che è Riace, in cui vivono in perfetta sintonia popoli e culture differenti, non può essere sporcata pubblicamente tacciandola di un reato come quello dell’immigrazione clandestina che solitamente colpisce gli scafisti che lucrano sulla pelle dei migranti. Invito tutti i Sindaci che come Mimmo Lucano credono nell’accoglienza ad autodenunciarsi e a rendere pubbliche tutte le iniziative che hanno messo in campo a favore dell’accoglienza e dell’integrazione”, spiega il sindaco di Cerveteri. “Nella mia città nel 2014 – osserva il coordinatore nazionale di Italia in Comune – abbiamo conferito la cittadinanza onoraria ai minori immigrati nati in Italia. Un atto simbolico che rappresenta la volontà del Comune di Cerveteri di dare il benvenuto ai nuovi cittadini e ai loro figli e un gesto volto a sollecitare a livello nazionale l’iter per l’approvazione dello Ius soli. La legge prevede infatti che i bambini ottengano la cittadinanza italiana solo al compimento dei 18 anni nonostante stiano crescendo a tutti gli effetti come cittadini italiani”. “Come insegna il modello vincente di Riace, la vera politica di integrazione si deve basare su diritti e doveri equivalenti e condivisi, per arrivare nel tempo ad una cultura dell’integrazione responsabile. Se atti come questi e come quelli del Sindaco Mimmo Lucano sono reati, se è la solidarietà stessa a diventare un reato, allora siamo tutti colpevoli e complici”, conclude Pascucci.

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