La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha deposto questa mattina una corona di fiori al Tempio maggiore in occasione del 75esimo anniversario del rastrellamento del ghetto della Capitale. Da qui 1023 tra uomini, donne e bambini ebrei, il 16 aprile del 1943, dopo una retata iniziata alle prime luci del mattino, furono deportati ai campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau. Tornarono alle loro case solo in 16, 15 uomini e una donna. Davanti al Tempio Maggiore la Comunita’ ebraica di Roma, l’Anpi, la Regione Lazio e il Roma Capitale hanno ricordato il tragico evento. “Una ferita che rimane incisa nella nostra citta’ e che deve essere ricordata- ha detto la sindaca- Ho scritto una lettera aperta invitando tutti i cittadini a partecipare alla marcia silenziosa che quest’anno si terra’ il 21 di ottobre. Ritengo importante ricordare gli eventi che hanno tracciato un segno cosi’ profondo nella nostra citta’, perche’ ricordare il passato deve aiutarci a guidare i nostri passi nel futuro”.
“La commemorazione di oggi ha un significato particolare- ha aggiunto la presidente della Comunita’ ebraica di Roma, Ruth Dureghello- Quello che e’ successo qui fa parte delle nostre coscienze ed e’ un monito per il futuro. È bene che si abbia ben chiaro cio’ che e’ stato e cosa e’ successo qui a Roma. Non e’ sufficiente deporre una corona, ma bisogna ricordare i nostri morti farlo con la consapevolezza che ci sono ebrei vivi che vivono a Roma e vivono in Italia e in Europa e vogliono continuare a farlo in liberta’ e democrazia”. Infine, il ricordo della partigiana Nina Costa, che ritiene “fondamentali” queste commemorazioni affinche’ “le nostre radici non siano cancellate. Dobbiamo ricordare quanto accaduto per noi e per le nuove generezioni perche’ altrimenti ritornano e non e’ possibile”, ha concluso prima di un abbraccio con la sindaca Raggi.