Tre persone in carcere, sei agli arresti domiciliari, e quattro con il divieto di esercitare attivita’ d’impresa per la durata di 12, piu’ un sequestro di beni pari a 15 milioni di euro. E’ l’esito di un’operazione conclusa dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza che ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare firmata dal gip Andrea Fanelli su richiesta della Procura di Roma che ha portato alla luce un meccanismo illecito nella fase esecutiva di un appalto pubblico di 490 milioni di euro, affidato nel 2014 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a un Consorzio d’imprese (denominato “Postemotori”) per la gestione e rendicontazione dei pagamenti dei corrispettivi (tramite bollettini postali) dovuti dall’utenza, tra l’altro, per la revisione delle autovetture. Associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio di proventi illeciti e bancarotta fraudolenta sono i reati contestati dal pm Stefano Rocco Fava.
Le analisi della Finanza sui flussi finanziari hanno permesso di appurare la creazione, da parte della societa’ consorziata, di fondi occulti, successivamente trasferiti in denaro contante da due referenti societari, con cadenza settimanale, nelle mani di un soggetto collettore, incaricato della materiale custodia della provvista, dapprima in una propria cantina e successivamente in una cassetta di sicurezza, dove nel corso di una perquisizione sono stati rinvenuti circa 500 mila euro. Gli approfondimenti contabili e finanziari hanno, poi, evidenziato l’esistenza di uno stato di insolvenza di questa societa’ consorziata (dichiarata fallita dal Tribunale di Roma nello scorso mese di maggio) per debiti verso l’Erario per circa 20 milioni di euro, con reiterate azioni tese alla spoliazione di beni. Sono state cosi’ ricostruite distrazioni per circa 10 milioni di euro nel giro di tre anni e mezzo. Parte di questi proventi sono stati trasferiti, ingiustificatamente, anche a due consulenti fiscali (A.C. di 57 anni e M.A. di 60 anni), anch’essi indagati nella distrazione fallimentare e finiti ai domiciliari. Il nuovo amministratore di diritto della societa’ consorziata, inoltre, e’ stato raggiunto da misura interdittiva, cosi’ come tre amministratori/procuratori speciali della consorziata e di ditte subappaltatrici. Complessivamente, gli investigatori hanno ricostruito un volume di false fatturazioni emesse/ricevute di oltre 45 milioni.
(agenzia)