Da sempre la provincia di Roma ha ricoperto un ruolo di rilievo nel campo delle scienze astronomiche per una questione di vicinanza alla Capitale, meta di passaggio delle grandi menti dell’antichità e per la sua particolare posizione e caratteristica del territorio. Tra i principali centri, ancora oggi meta di tanti turisti, citiamo Gorga, Rocca di Cave, Castel Gandolfo e Rocca di Papa. Ma il centro astronomico più importante per dimensioni e caratteristiche è sicuramente a Monte Porzio Catone.
IL CENTRO ASTRONOMICO DI MONTE PORZIO
La sede di Monte Porzio Catone si trova a circa 20 km a sud-est di Roma. È situata in Via Frascati, 33. Quasi contemporaneamente alla fondazione della sede di Monte Mario, nel 1938, è stato fondato un nuovo Osservatorio a Monte Porzio Catone, che avrebbe dovuto ospitare un grande telescopio rifrattore. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ha posto fine al progetto. nel 1948 l’edificio di Monte Porzio Catone è stato assegnato all’Osservatorio Astronomico di Roma. Nel 1965 è stata inaugurata la stazione osservativa a Campo Imperatore (2200 m.) sul Gran Sasso d’Italia, dal 2017 questa stazione è passata all’Osservatorio astronomico d’Abruzzo. Dal 1988 i ricercatori dell’OAR svolgono la loro attività di ricerca presso la sede di Monte Porzio Catone, che offre una struttura ottimale dal punto di vista organizzativo. Il grande edificio dispone di seminterrato, piano terra, primo e secondo piano. La sede di Monteporzio include l’Edificio Principale, la foresteria, due appartamenti per i custodi, l’AstroLAB, La Cupola degli Scozzesi (ospita il LightLAB), la cupola che ospita il Monteporzio Telescope (MPT). Le ultime tre strutture sono completamente dedicate alla divulgazione scientifica, che interessa anche aree dell’Edificio Principale (sale museali, sala conferenze Gratton, Biblioteca. Tutte le strutture che insistono nel comprensorio di Monte Porzio Catone sviluppano una superficie coperta di circa 8.750 m² e scoperta di circa 75.000 m²
L’attività scientifica copre tutte le macro aree tematiche presenti nell’INAF. Negli anni 80’ e 90’ la macro area scientifica che coinvolgeva più ricercatori e quindi più produttiva era l’astrofisica stellare, con una presenza importante di ricercatori attivi in astrofisica extragalattica e astrofisica solare. A partire da metà anni 90’ si sono aggiunti ricercatori attivi in Astrofisica Relativistica e Astrofisica del Sistema Solare. Oggi la macro area scientifica che assorbe la maggioranza dei ricercatori è l’Astrofisica Extragalattica e Cosmologia.
GLI STRUMENTI
La tecnologia di oggi ha fatto dei passi da gigante nell’osservazione della volta celeste. Di seguito vi proponiamo le principali tipologie di telescopi tratto da Ideao Magazine.
1. Tipologie di telescopi e sistemi ottici
In sostanza ci sono tre tipologie di telescopi:
a) I telescopi rifrattori
In questi modelli, la luce in arrivo è focalizzata da lenti accuratamente lavorate. All’interno di questo tipo di telescopi si distinguono gli acromatici, con due differenti lenti (concave e convesse) e gli apocromatici, che sono dotati di tre lenti. In entrambi i sistemi, le lenti riducono o neutralizzano completamente le aberrazioni cromatiche, tipiche degli strumenti a lenti.
b) I telescopi riflettori
I telescopi di questo tipo hanno uno specchio principale e uno secondario. Lo specchio principale concentra la luce, mentre lo specchio secondario la deflette e la dirige nell’oculare. A differenza dei rifrattori, questa tipologia di telescopi non soffre delle aberrazioni cromatiche. Per quanto riguarda i sistemi ottici, viene fatta una distinzione tra i Newtoniani, classici telescopi riflettori, e una loro sottospecie, i Dobsoniani. Questi ultimi sono caratterizzati soprattutto dalla loro speciale montatura, chiamata anche “Rocker Box”.
c) I telescopi catadriottici
Questi modelli funzionano con lo stesso principio dei telescopi a specchio. Tuttavia, la loro lunghezza focale è relativamente breve e, oltre agli specchi, è presente una lente correttiva. Qui viene fatta una distinzione tra i cosiddetti Maksutov, in cui la luce cade attraverso un menisco, un particolare tipo di lente, sulla parte frontale e viene riflessa dallo specchio principale. Da lì, il raggio raggiunge lo specchio secondario, che estende la lunghezza focale dello specchio primario circa di un fattore 5. Successivamente, la luce raccolta viene indirizzata nel fuoco. In modo simile funzionano gli Schmidt-Cassegrain, in cui le aberrazioni introdotte vengono contenute dalla lastra correttrice di Schmidt.
Curiosità: il più grande telescopio al mondo attualmente in funzione è il Gran Telescopio Canarias sulla piccola isola delle Canarie di La Palma. 10,4 metri misura il diametro dello specchio principale. Complessivamente il telescopio pesa 400 tonnellate per un’altezza di 45 metri. Grazie a un sottile strato di olio su cui “galleggia”, può essere facilmente spostato a mano.
2. Campi di applicazione dei sistemi ottici
I campi di applicazione dei sistemi ottici sono estremamente variabili. La maggior parte degli osservatori stellari usa i loro telescopi per:
- Astrofotografia
- Osservazione deep-sky
- Osservazione delle galassie
- Osservazione delle nebulose stellari
- Osservazione semplice della natura
- Osservazione della Luna
- Osservazione dei pianeti
Nella grafica seguente è possibile avere una panoramica di quali telescopi, o sistemi ottici, sono particolarmente adatti per i vari campi di applicazione e se sono richieste conoscenze di base per osservare gli oggetti celesti.
3. Checklist e panoramica dei costi per telescopi e accessori
La scelta del telescopio più adatto alle vostre esigenze dipende da diversi fattori. Uno di questi è il bagaglio di esperienza in questo campo. Ad esempio, se avete scoperto un interesse per le stelle e non sapete esattamente cosa aspettarvi dal cielo notturno, è consigliabile un semplice telescopio Dobson. D’altra parte, se siete già un po’ più esperti nel campo e siete appassionati di determinati oggetti celesti (pianeti o deep-sky), vi consigliamo di acquistare un telescopio più avanzato.
Per il primo orientamento è a disposizione la nostra checklist interattiva, in cui troverete consigli su telescopi e accessori per principianti, astrofili e bambini, compreso il costo medio associato.
Chi è nuovo nel mondo dell’astronomia dovrebbe avere concezioni realistiche delle immagini fornite dal telescopio durante le prime osservazioni. Di norma, queste non sono paragonabili alle foto spaziali delle riviste o dei report televisivi.