“La legge approvata oggi dice chiaramente basta al cottimo, basta alla rincorsa del proprio stipendio a tutti i costi. Non è dignitoso. Il nostro diritto del lavoro è caratterizzato dalla nota e pressoché rigida distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo (con tutte le sue coniugazioni) che porta con sé un’altra distinzione: quella tra lavoro tutelato e lavoro non tutelato o, meglio, meno tutelato”.
Lo dichiara Eleonora Mattia (PD), presidente della IX Commissione regionale e relatrice in aula della legge sui lavoratori digitali.
“Correre da una parte all’altra della città, – prosegue Mattia – in bicicletta o in motorino, con la pioggia, il vento, senza ferie, senza riposi, senza diritti. Più lavori più ottieni feedback, siamo passati dall’ora et labora di San Benedetto all’ora et Foodora. Questa legge inverte la rotta e dice all’opinione pubblica, al Governo, alle imprese che i lavoratori digitali esistono. Questa legge contribuisce a dare alla categoria un’autocoscienza nel sistema delle relazioni industriali”.
“Uscire dall’anonimato è il primo passo per comprendere il fenomeno, generare unione, per permettere ai nuovi fattorini e ai lavoratori digitali tutti di unirsi, combattere per i propri diritti, rivendicare dignità sostituendo alla debolezza del singolo la forza del gruppo”.