Virginia Raggi al lavoro sulle partecipate da riorganizzare e semplificare per eliminare sprechi e liberare risorse. Nel frattempo la sindaca ha incontrato in Campidoglio i rappresentati della Città Metropolitana per parlare dei progetti e dei bandi per la riqualificazione delle periferie. Secondo le notizie fatte filtrare dal Comune, la sindaca, il suo assessore al Bilancio Minenna e la capo di gabinetto Rainieri avrebbero già pronta la delibera che riguarda 5 partecipate: Roma Metropolitane, Aequa Roma, Roma Servizi per la Mobilità, Risorse per Roma e Zètema alla guida delle quali verrà proposto un unico manager con mansioni sia di amministratore unico sia di direttore generale. Quindi da subito un taglio ai vertici delle 5 società con priorità per quelle che hanno i cda in scadenza, anche se di queste alcune hanno già un solo uomo al comando secondo il modello già adottato per Ama e Atac .
L’operazione consentirebbe al Comune di risparmiare almeno 400mila euro l’anno, ma soprattutto renderebbe più razionale una gestione che ha sempre fatto godere la politica di rendite di posizione. La riforma, messa a punto da Minenna e dalla Raineri coinvolgerà anche la galassia delle partecipate “minori” che adotteranno il nuovo modello di governance e le stesse modalità per la scelta trasparente dei loro vertici. In proposito il Comune si avvarrà prioritariamente di una società esterna di ‘cacciatori di teste’, successivamente si procederà ad una selezione negli uffici interni di queste municipalizzate. Infine, per guadagnare tempo, si provvederà ad una procedura d’urgenza per individuare un amministratore/manager che rimarrà in carica sino alla fine dell’esercizio finanziario dando tempo al Comune di optare per le due precedenti soluzioni. La delibera verrà formalizzata in Giunta e poi portata in Assemblea tra il 29 agosto e il 2 settembre. In ottemperanza alla riforma Madia nulla è ancora trapelato sulla dismissione delle società comunali che non erogano servizi pubblici in senso stretto quali Farmacap e Assicurazioni di Roma. Così come non sono ancora note le decisioni in merito alla dismissione delle quote azionarie detenute da Comune, Ama e Atac in altre società che potrebbero riguardare assets strategici quali Aeroporto di Roma, Eur spa e il Centro Agroalimentare di Guidonia. Partecipazioni che già Ignazio Marino avrebbe voluto dismettere anche prima della riforma Madia, anche se alcuni dirigenti di queste società non vedono di buon occhio tale cessione ritenendo il Campidoglio un interlocutore (interno) indispensabile ad esempio su materie quali Urbanistica, Viabilità, mercati ecc. indipendentemente dal valore delle quote stesse ancora tutto tutto da valutare.