di ALESSANDRO DEPETRO
Sta diventando un vero e proprio caso politico lo strappo che si è consumato lunedì scorso in seno alla maggioranza a 5 Stelle. Durante il Consiglio comunale sul forno crematorio la presidente Alessandra Riccetti aveva accusato il primo cittadino di Civitavecchia e suo collega di partito, Antonio Cozzolino, di non aver voluto fermare il progetto. «Sindaco – aveva attaccato –, il forno l’ha fatto lei». Una presa di posizione condivisa da molti cittadini ma che non è andata giù agli attivisti grillini. Attraverso la pagina Facebook “Movimento Cinque Stelle Civitavecchia” è arrivata, infatti, puntuale, la richiesta di “dimissioni dalla presidenza del Consiglio” e “da consigliere comunale”. Una posizione ripresa in rete anche dal consigliere Emanuele La Rosa. «Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle – ha scritto l’esponente grillino – sono sempre stati piuttosto silenziosi, poche polemiche e tanta voglia di aiutare. Sono stati anche critici nei nostri confronti quando le cose non andavano come speravano oppure quando sentivano i loro portavoce troppo distanti. Ma sono state poche le volte in cui hanno voluto far sentire la loro voce tramite un comunicato. Questa è una di quelle rare volte, perché si sentono traditi da uno dei loro portavoce». Alessandra Riccetti, rea, secondo il comunicato del “Movimento Cinque Stelle Civitavecchia”, di aver adottato una “posizione politica personalizzata” e di aver mosso “delle pesanti e infondate accuse verso il sindaco”, è tornata con noi sulla vicenda per fare alcune precisazioni a caldo.
Presidente, dopo la sua presa di posizione sembra che gli attivisti vogliano le sue dimissioni.
Sì, ne sono stata informata da poco. Ma le chiedo: chi sono questi attivisti? Di chi stiamo parlando? Non ci sono nomi e cognomi. Tutto anonimo. E, aggiungo, qual è il motivo di questa richiesta? La mia decisione di non condividere l’operato del sindaco? Forse è Cozzolino che avrebbe dovuto condividere quel provvedimento con i cittadini che rappresenta. Forse è sbagliato il destinatario.
Il Pd sostiene che in campagna elettorale vi eravate impegnati a non aggiungere ulteriori fonti di combustione. Avevate affrontato anche la questione del forno crematorio?
No, ma eravamo contro gli inceneritori in generale. Civitavecchia è una zona pericolosamente compromessa, tra centrale a carbone e fumi del porto. Si tratta di tantissime fonti inquinanti per un territorio così piccolo. “A Civitavecchia non si può più accendere neanche un cerino” è il nostro detto. Perché il prezzo, qui, si paga con la salute. Il tributo che i cittadini di Civitavecchia stanno versando in termini di malattie è altissimo.
Le rassicurazioni fornite dai rappresentanti della Altair, l’azienda che sta realizzando il forno crematorio, non l’hanno quindi convinta?
Guardi, questa è una città che ha già vissuto una storia analoga con i filtri della centrale a carbone. Certo, si tratta di due strutture diverse, ne sono consapevole, ma i cittadini ne hanno davvero abbastanza. Non gli importa di eventuali penali, questo forno non lo vogliono. Il territorio non può sopportarlo. Sono stati fatti studi epidemiologici allarmanti e davanti alla salute non ci sono soldi che tengano. Senza considerare, poi, che il procedimento potrebbe essere fermato andando in autotutela.
Ma il sindaco è di tutt’altro avviso. Come pensa di agire adesso?
Continuerò sicuramente a battermi per i cittadini. Del resto è già stato depositato un esposto dei comitati alla Procura della Repubblica, c’è una raccolta firme e ci sono in ballo un ricorso al Tar e una denuncia all’ispettorato edilizio. Non è finita qui.
Sta valutando l’ipotesi di uscire dalla maggioranza?
Assolutamente no. Sono e resto in maggioranza. Ma non condivido questa operazione né il metodo con qui è stata attuata. Di fatto il Consiglio è stato esautorato dal sindaco. Ed è grave perché ogni consigliere rappresenta i cittadini. Si tratta della massima espressione della democrazia. Parliamo di sovranità popolare davanti alla quale non ci sono né sindaci né Giunte che tengano. Si tratta dei valori fondanti del Movimento nei quali credo fermamente. Traditi, purtroppo, in questo contesto, dall’Amministrazione Cozzolino. Io continuerò a battermi per farli rispettare per riuscire a fermare questa costruzione. Siamo ancora in tempo.
Articolo del Giornale della Provincia di giovedì 20 ottobre 2016