Nella serata del 23.11.2016 personale della Squadra Mobile di Roma, dopo una complessa ed articolata attività info-investigativa, ha arrestato un cittadino macedone destinatario di un Mandato di Arresto Internazionale ai fini estradizionali per omicidio.
Il soggetto, nell’estate del 2008, in una località della Macedonia, unitamente ad alcuni complici, commetteva un efferato delitto ai danni di un connazionale, ucciso a colpi di fucile dopo averlo sorpreso nel cortile della sua abitazione.
Dopo aver commesso il fatto l’uomo e i complici si davano alla fuga abbandonando il suolo macedone, facendo perdere le loro tracce.
La testimonianza di una nipote della vittima permetteva però alle autorità macedoni di ricostruire il fatto ed individuare i responsabili, nei cui confronti veniva emesso un mandato di cattura esteso di recente anche in campo internazionale.
L’omicidio, scaturito da una faida tra famiglie, trovava la sua origine in una violenta lite domestica tra due coniugi. Con la pretesa di vendicare l’onore ferito della donna malmenata, i fratelli di quest’ultima organizzavano una spedizione punitiva nei confronti del marito violento. In risposta a ciò, l’uomo ed i complici avrebbero esploso dei colpi letali verso la vittima.
Le scarne informazioni fornite dalla Polizia Macedone, nello specifico una semplice fotografia del soggetto risalente all’epoca dell’omicidio, non impedivano all’Ufficio Interpol del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia di fornire alla Squadra Mobile elementi sufficienti a far ritenere che il latitante avesse trovato rifugio nella Capitale.
Personale della seconda sezione della Squadra Mobile, specializzata in criminalità straniera, avviava quindi una complessa ed articolata attività di indagine, supportata da un’intensa attività di raccolta di informazioni. In particolare, all’interno della comunità macedone capitolina, riuscendo a superare il muro di omertà che caratterizza questi gruppi ristretti ed acquisendo una mole di informazioni utili al rintraccio del latitante.
Grazie all’incrocio delle informazioni acquisite con i servizi effettuati “sul campo” e quelle raccolte tramite il monitoraggio delle fonti aperte, gli investigatori riuscivano in poco tempo ad individuare l’uomo, sul cui profilo FaceBook concentravano l’attenzione.
La successiva comparazione delle foto postate dal predetto sulla piattaforma social con quelle fornite dall’Ufficio Interpol, facevano ragionevolmente supporre che l’uomo altro non fosse che un alias dietro il quale si nascondeva il ricercato.
Le ulteriori attività info-investigative permettevano di individuare il luogo di lavoro di questi, in zona portuense presso un’agenzia funebre, dove il latitante lavorava e risiedeva, trovandovi rifugio.
Con una brillante operazione di polizia giudiziaria, eseguita nella serata del 23 novembre 2016, veniva rintracciato ed arrestato il latitante identificato per l’uomo – destinatario di Mandato di Cattura Internazionale, destinatario di richiesta di arresto ai fini estradizionali da parte dello Stato della Macedonia con provvedimento restrittivo n°KSP.BR.216/08 emesso dal Tribunale di SKOPJE (Macedonia) in data 11.03.2016 per il reato di omicidio.
L’uomo al termine delle formalità di rito è stato tradotto nella Casa Circondariale di Regina Coeli a disposizione della locale Corte di Appello che vaglierà la richiesta di estradizione da parte della Macedonia.