Una miriade di stand sparsi su due livelli, migliaia di persone sin da giovedì a invadere gli spazi monumentali del Palazzo dei congressi. Senza frontiere di età, gusti o estrazione sociale la fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi” che chiude oggi la sua quindicesima edizione ha raccolto anche quest’anno un fortissimo successo di pubblico. Un fenomeno in controtendenza quello degli editori piccoli e medi (e soprattutto indipendenti) molto vicino a quello spirito di eccellenza e individualismo italico tipico della piccola media impresa che nella sfida con il mondo dei media e della cultura rappresenta una frontiera sempre più interessante da esplorare, specialmente a Roma in un momento in cui le piccole librerie hanno chiuso da un pezzo e anche quelle indipendenti storiche soffrono.
All’Eur, dal romanzo alla storia, dai libri per ragazzi alle grafic novel, dall’architettura alla poesia, religioni, natura e turismo sono stati oltre trecento gli espositori che hanno voluto essere presenti e moltissimi gli autori che si sono resi disponibili per un incontro pubblico o soltanto per passare un pomeriggio nello stand del loro editore tra sorrisi, strette di mano, selfie e, naturalmente, autografi delle loro opere. Si vendono bene i libri al palazzo dei Congressi e si fanno tanti incontri. Moltissimi i giovani scrittori, grafici e creativi che si propongono agli espositori, tante le idee in circolazione e un clima che fa della fiera romana molto più di una grande libreria nel cuore dell’Eur. Una realtà di grande valore per una città come Roma di cui, ultimamente, si parla sempre e solo per il suo degrado. Un’isola felice dalla quale ripartire, come ha detto anche l’assessore alla cutura della giunta Raggi, Luca Bergamo: “Una ricchezza di Roma e dell’Europa intera, la fiera e ancor più gli editori piccoli e medi che la animano e garantiscono la pluralità delle voci e dei racconti sul nostro mondo. Quest’anno per la prima volta sperimentiamo in ‘piccolo’ un fuori fiera oltre il fuori fiera (Longform), per verificare come la ricchezza aggregata dalla fiera possa penetrare e diffondersi nella città. Ieri ad Altroquando e ad Assaggi e ora al MAAM con Marc Augé. Bellissimi segnali di vita a Roma”.
Francesco Unali