Sperimentato in laboratorio l’elisir di giovinezza. Dai ricercatori californiani dell’Istituto Salk per gli Studi Biologici a La Jolla la formula per sconfiggere il passare del tempo. La dimostrazione, quindi, che dall’invecchiamento si può tornare indietro. Al momento, però, solo nel caso dei topi.
Elisir di giovinezza, un esperimento complesso
Una scommessa, quella di battere l’inesorabile passare del tempo e il conseguente invecchiamento. I ricercatori americani, guidati da Juan Carlos Izpisua Belmonte, hanno puntato e hanno vinto. Lo studio delle meraviglie è stato pubblicato sulla rivista Cell. L’esperimento, che ha avuto ottimi risultati sui topi, è particolarmente complesso. Impossibile, al momento, prevedere quando si possa passare alla sperimentazione umana ma il gruppo di scienziati non demorde. ”I topi, ha detto Belmonte, non sono esseri umani e sappiamo che sarà molto più complesso ringiovanire una persona”. ”Ma lo studio – ha spiegato ancora – dimostra che, a differenza di quanto si riteneva finora, l’invecchiamento è un processo ‘plastico’, sul quale si può intervenire”.
Elisir di giovinezza, cellule svecchiate
I ricercatori dell’università californiana hanno utilizzato una tecnica già esistente. I primi esperimenti in questo campo risalgono, infatti, al 2006 grazie alle sperimentazioni del giapponese Shinyainvecchiamento Yamanaka. In pratica si cerca di far ringiovanire le cellule adulte grazie ad un cocktail di 4 geni, chiamati Oct-3/4, Sox2, c-Myc, e Klf4. Le cellule così trattate diventano cellule staminali pluripotenti, simili a quelle presenti negli embrioni. Queste ultime possono trasformarsi, poi, in qualunque altro tipo di cellula del corpo umano. La novità tecnica introdotta dagli americani è stata quella di ridurre il tempo di “lavorazione”. Le cellule adulte sono state immerse nel cocktail per soli 4 giorni anziché tre settimane.
Elisir di giovinezza, buoni risultati sui topi
La ricerca si è svolta su esemplari di roditori affetti da progeria, una condizione che causa l’invecchiamento precoce dell’organismo. Per evitare lo sviluppo di eventuali tumori, possibili effetti collaterali di questa particolare sperimentazione quando si agisce su esseri viventi, al cocktail è stato aggiunto un antibiotico ad ampio spettro. I topi trattati non solo non hanno manifestato tumori ma, le loro condizioni, sono migliorate a livello cardiaco, del pancreas e dei muscoli. Un miglioramento si è riscontrato anche all’intero sistema vascolare. Più in generale la loro vita si è allungata del 30%, ossia da una media di 18 mesi a 24 mesi.
(fonte agenzia Dire)