Mafia Litorale, la reazione di Paliotta: «Mai stato interrogato. Ora potrò dimostrare la verità»

Il primo cittadino di Ladispoli attacca i processi sommari basati su "notizie infondate"

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Poco dopo la diffusione della notizia del rinvio a processo deciso dal tribunale di Civitavecchia in merito al caso noto come “Mafia Litorale” che coinvolge investe figure eccellenti della politica locale come i primi cittadini di Ladispoli, di Tolfa e di Santa Marinella, arriva la reazione del sindaco Crescenzo Paliotta.

«Dopo un anno e mezzo dall’uscita su un sito on-line di un documento illegittimo – spiega Paliotta -, sono state date ieri alla stampa altre notizie che, per quanto mi riguarda, sono totalmente infondate. In un anno e mezzo di indagini gli organi preposti alle stesse non mi hanno mai chiesto come si sono svolti i fatti né hanno chiesto le eventuali documentazioni che avrebbe potuto chiarire fin da subito la realtà. Invito i cittadini a riflettere sul fatto che si possa essere lesi nella propria onorabilità e nella propria immagine venendo a conoscenza solo dai giornali di accuse sulle quali, ripeto, in quasi due anni nessuno mi ha mai interrogato».

«Solo ora – conclude il sindaco -, dopo l’avviso della conclusione delle indagini preliminari, se i temi riportati dai giornali corrispondono a quanto ipotizzato dagli inquirenti, sarà possibile dimostrare che non c’è stato nulla di irregolare e sono sicuro che, come già avvenuto in tante altre inchieste, il quadro sarà chiarito dalla Magistratura prima di ulteriori passaggi. E proprio incivile una Nazione dove, invece di aspettare le sentenze, si fanno i processi sulla base di notizie infondate».

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