Mafia Litorale, si va verso il rinvio a giudizio

Nel mirino degli investigatori tre sindaci, assessori e dirigenti di Ladispoli, Santa Marinella e Tolfa

0
1509

di ALBERTO SAVA

Si è conclusa la fase delle indagini preliminari e i destinatari sono stati già raggiunti dall’avviso notificato dal tribunale di Civitavecchia. La notizia, tracimata da molti social del territorio, è di quelle che fanno tremare i polsi se collegata agli appuntamenti elettorali di primavera, quando anche alcuni Comuni del litorale nord andranno alle urne per il rinnovo dei consigli comunali. Tra questi Ladispoli, il Comune più coinvolto nella chiusura delle indagini su “Mafia Litorale”.

IL CASO “PARENTOPOLI”

All’inizio l’inchiesta fu incardinata sull’ipotesi di reato di associazione a delinquere, poi ridimensionata in corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio. Al centro del lavoro degli investigatori e del magistrato, l’affidamento degli appalti in cambio di posti di lavoro a parenti e affini. L’inchiesta della Procura di Civitavecchia, definita anche “parentopoli” da alcuni media nazionali e regionali e anche come tale conosciuta in Italia e nel Lazio, investe figure eccellenti della politica del nostro comprensorio: i sindaci di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, di Tolfa, Luigi Landi e di Santa Marinella, Roberto Bacheca. Questi i capi di accusa sui quali ha indagato il pm civitavecchiese, Lorenzo Del Giudice: “corruzione per atti d’ufficio e abuso d’ufficio”. Nell’elenco dei 16 rinvii a giudizio ci sono altre figure di amministratori di primo piano […].

Il resto dell’articolo sul Giornale della Provincia di sabato 21 gennaio 2017

È SUCCESSO OGGI...