di ALBERTO SAVA
Nel centrosinistra prosegue il percorso del Pd di Cerveteri, verso il congresso. Fino a domenica 29 gennaio i democrat saranno impegnati nel tesseramento, e poi via verso l’elezione del nuovo segretario il prossimo 5 febbraio. Quel giorno, oltre alle tesi congressuali, peserà in maniera determinante il numero delle tessere che saranno accreditate alle varie componenti, che hanno progetti molto diversi su come riportare il Pd alla guida di Cerveteri.
Su un fronte i dirigenti e iscritti determinati a concorrere alle elezioni di primavera con un candidato sindaco doc, che sarebbe designato da eventuali primarie e che scenderebbe in campo sventolando la bandiera del Partito Democratico.
Sul fronte opposto, i democrat ceretani, anche lì dirigenti e iscritti, pronti a rinunciare al simbolo del partito, non avendo la forza politica di portarlo “in dote” al loro prescelto, per scendere in campo, senza troppi “passaggi”, direttamente al fianco del sindaco uscente, taumaturgicamente considerato una sorta di “usato sicuro”, il cui sostegno elettorale e politico è sempre stato totalmente affidato alle liste civiche.
Il tesseramento è durato un mese, e in questo periodo non sono mancate le tensioni nel circolo di viale Manzoni, dove non si sono privati di nulla, al punto tale che Michela Califano, l’arbitro inviato dalla segreteria provinciale come garante delle procedure del tesseramento, è stata costretta a diffondere una nota stampa con cui rivendica, appunto, l’estrema correttezza del tesseramento e nel contempo prende le distanze dalle polemiche sull’argomento, liquidandole come chiacchiericcio da bar.
E ha ragione da vendere, Michela Califano, e bene ha fatto a pronunciarsi ufficialmente per rintuzzare quegli attacchi strumentali, forse sferrati nel tentativo di minare la credibilità del tesseramento, di cui lei è la massima garante, che indurrebbe poi qualche dirigente romano del partito a commissariare il circolo di viale Manzoni. A pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca. Michela Califano, fortemente voluta da segretario provinciale Rocco Maugliani, però è una “tosta”, che non si è fatta coinvolgere da polemiche e azioni di disturbo, subito stroncate. Il rispetto delle regole dello statuto del Pd è stata l’unica garanzia per assicurare democrazia a tutti, a quelli che ci credono e la difendono, e a quelli che preferiscono percorsi paralleli e meno faticosi.